Le milizie jihadiste ritornano ad Aleppo e conquistano Idlib. Italiani evacuati
Tutta la regione di Idlib, in Siria, è di fatto sotto il controllo dei miliziani di Hayat Tahrir al-Sham (Hts) e degli altri gruppi jihadisti filo-turchi alleati. Le forze governative si sono ritirate dagli avamposti a nord del confine amministrativo tra la regione di Hama e quella conquistata militarmente. Dopo aver preso, senza incontrare alcuna resistenza, Maarrat an Numan e Khan Shaykun, i combattenti sostenuti da Ankara si stanno spingendo verso sud e sud-ovest.
Le forze islamiste sono entrate anche ad Aleppo, la metropoli nel nord della Siria, rimasta per otto anni saldamente nelle mani dell’esercito regolare di Bashar al-Assad, sostenuto da Russia e Iran. Stando a quanto riportato dall’agenzia turca Anadolu, gli uomini di Hayat Tahrir al-Sham hanno catturato un’importante base militare a sud, prendendo il controllo di Saraqib, una posizione strategica sull’autostrada per la capitale Damasco.
Gli islamisti stanno accompagnando le loro azioni con un corrispondente di guerra, come in precedenza faceva l’Isis con i suoi documentari in stile hollywoodiano. Nuovo e singolare è anche l’utilizzo della lingua. Il “cronista” delle milizie salafite, probabilmente un uzbeko o un tagiko, parla in russo. In uno dei video circolati in rete, dice che “nel nome di Allah” è necessario liberare la Siria dell’occupazione iraniana e comincia a pregare, ma in russo, in modo che gli uzbeki, i tagiki, i kirghisi e gli abitanti della regione russa del Volga capiscano. Si rivolge ai cittadini degli stati dell’Asia centrale, non ai siriani.
I ministri degli esteri russo e iraniano, nel corso di una telefonata, hanno espresso “preoccupazione per la pericolosa escalation in Siria”. I capi delle diplomazie russa e iraniana hanno concordato “sulla necessità di intensificare gli sforzi congiunti per stabilizzare la situazione in Siria, discutendone urgentemente nell’ambito del formato di Astana”.
Le Nazioni Unite, nella giornata di sabato, hanno avviato un’evacuazione da Aleppo verso Damasco. Del convoglio facevano parte mezzi con alcuni italiani a bordo. L’Ambasciata italiana nella capitale siriana è in stretta collaborazione con la presidenza del Consiglio.
“Seguo con attenzione gli sviluppi in Siria con particolare riguardo alla situazione ad Aleppo. L’Ambasciata italiana in Siria sta fornendo assistenza ai nostri connazionali”, ha fatto sapere il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.
Un esiguo numero di religiosi ha deciso di restare ad Aleppo, confidando nei buoni rapporti stabiliti dai Francescani con tutte le comunità. Nella città è stato preso di mira il consolato iraniano. Teheran ha condannato “con forza l’attacco da parte di gruppi terroristici all’edificio”.
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