La “fabbrica dei bambini”: le lezioni di “modestia” di Padre Nivaldo alle ragazze gravide che si credono Maria Vergine
La storia della “fabbrica dei bambini” approfondisce questa volta la “modestia” a cui si ispirano le lezioni da parte di Padre Nivaldo Ceron, abitante e proprietario del Castelo Belvedere di Treze de Maio, vicino la città di Tubarao in Santa Catarina, una rarità in Brasile per la sua imponenza. In un’intervista, Edson Ribeiro, avvocato criminalista impegnato in quella zona nell’indagine investigativa per conto dell’avvocato italiano Nunzio Bevilacqua, ebbe a definirlo qualcosa da fare invidia anche ai palazzi della nunziatura apostolica del Vaticano.
L’importante punto di riferimento della Chiesa Cattolica Romana nel Sud del Brasile ha un’altra grande passione, oltre che per la “messa tradizionale”, come egli stesso spiega in un’intervista su YouTube: la filantropia per la sanità: la direzione dell’Ospedale di Treze de Maio Sc – proprio vicino al Castelo Belvedere – è una prima espressione della sua vocazione.
Una certa sanità, inoltre, che nella regione di Tubarao, in modo (in)spiegabilmente non trasparente, non volle mai mostrare il benché minimo documento medico probatorio della gravidanza della donna incontrata da Bevilacqua. Prima, meno che mai, della misteriosa nascita “presuntivamente” avvenuta, in tempi e modalità ignote, all’ Hospital Nossa Senhora da Conceição de Tubarão (presso il quale Padre Nivaldo Ceron avdeva assunto, già tempo fa, anche il ruolo di Cappellano dell’Ospedale, ndr) da Barbara Zandomenico Perito (che fu perfino contraddittoria nel dichiarare se il parto fosse stato naturale o cesareo, ndr) che pretendeva di attribuire illegittimamente a Bevilacqua con contestuali richieste di denaro.
Una “modestia” che per Padre Nivaldo Ceron non è “farina del suo sacco” per averla sapientemente mutuata dalla sedicente organizzazione religiosa Afmpc “Associacao Filhos de Maria Aos Pes da
Cruz” (Associazione Figli di Maria ai Piedi della Croce, ndr) di Pedras Grandes capeggiata dalla supposta “Missionaria” Gilslane Americo Paes di Içara – Criciuma Sc .
Un’Associazione che avrebbe come obiettivi dichiarati la strutturazione e “gestione” di un orfanotrofio (continuando a mettere sempre i bambini al centro di questa vicenda, ndr), e la creazione di una “comunità di vita” dalla filosofia quantomeno eclettica: le donne possono vedersi in uno specchio e diventare delle nuove “Maria Vergine”, a maggior ragione se incinte.
Una fede originata da forme di “suggestione”, come rivela un video Youtube in nostro possesso, dove vengono promosse “pratiche raccomandabili per le donne di oggi come “antidoto all’impurezza e incredulità che devasta la famiglia e la società attuale”.
Una induzione psicologica guidata dalla “serva del ministero della comunicazione” dell’Associazione, secondo la quale chi pensa di vedere la Madonna, (alla fine, un’altra componente del gruppo mascherata da Maria Vergine, ndr) in un stato psico-fisico tutto da comprendere, ritiene di essere come lei.
Colpisce, in questo passaggio della vicenda, innanzitutto che un Padre del Vaticano, benché lo possa fare legittimamente come privato cittadino nella sua milionaria dimora, promuova queste “filosofie” in varie forme, mettendo il Castelo a disposizione per finanziare le “attività” della “Casa” (i “caffè coloniali” di cui parla una delle “fondatrici” e presidente Gislane Americo Paes ne sono un esempio, ndr).
Ma emergono pure due precisi interrogativi. Il primo, quando nel video di YouTube della Congregazione viene mostrato un ambiente probabilmente poco consono ad una “tradizione cattolica romana” di cui il reverendissimo Padre è tra le più alte espressioni in Brasile. Quel locale adibito a “lavori spirituali” e nel quale avvengono “recite” con una delle “serve” dell’Associazione nelle vesti della Madonna e le “ragazze gravide” indotte a credere di essere anche loro delle Madonne in terra portanti in grembo il “frutto dello spirito”, è la “Casa” matriarcale dove l’Associazione “lavora” o è uno dei locali del Castelo Belvedere messi a disposizione da Padre Nivaldo Ceron quale “sostenitore” delle loro attività?
Il secondo interrogativo è la conseguenza del primo. Se l’Associazione induce le ragazze gravide a credere di essere delle “Maria Vergine” di una nuova era, quale sarebbe il “nuovo Spirito Santo” – o “Angelo” – che avrebbe il ruolo, con il suo “prezioso seme”, di far concepire queste giovani? Ed ancora, chi lo deciderebbe? Perché, se le inducono a credere che hanno una “missione”, anche l’eventuale figlio potrebbe averne una “predefinita”, però, da terze persone.
Un acme di questo segmento della vicenda è toccato quando, non più in un ambiente laico come i fastosi giardini privati di Padre Nivaldo (dove passeggiava “angelica” anche Barbara Zandomenico Perito in stato avanzato di gravidanza sulle note del film “Il gladiatore” ripresa dalla zia “madrina” e ostetrica ospedaliera Janete Zandomenico e postate sul profilo Instagram di quest’ultima, ndr), il Padre raduna tutte al proprio cospetto, all’interno della sua consacrata cappella privata di Castelo Belvedere.
Le fondatrici e le “serve” (come si definiscono loro stesse, ndr), fiere delle loro gravidanze, ascoltano, in prostrazione ed estasi quasi fosse l’espressione di un “verbo divino”, un discorso di Ceron che avalla e “benedice”, in qualche forma, la modestia, “creazione” della Paes, fornendole una sorta di “riconoscimento” in forza del suo ruolo di esponente della Chiesa.
L’intesa tra il Castelo e la Casa appare forte. Così come l’abbraccio alla “serva del ministero della comunicazione” per continuare un percorso che non è possibile sapere da quali presupposti sia guidato.
E la storia continua.
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