Cultura & Spettacolo

VISTO DA – Mia, l’abisso doloroso dell’amore tossico

di Eleonora Ciaffoloni -


Fa male, fa davvero tanto male. Non posso nascondere le difficoltà nell’arrivare fino in fondo a Mia, il film diretto da Ivano De Matteo che racconta di un amore cupo, di violenza, di famiglia e di dolore. L’opera racconta una storia che colpisce come un pugno allo stomaco: siamo nella Roma dei giorni nostri, protagonista è la famiglia composta da papà Sergio (Edoardo Leo), mamma Valeria (Milena Mancini) e la loro figlia adolescente Mia (Greta Gasbarri).
La quotidianità tranquilla e semplice della famiglia viene sconvolta quando la giovanissima Mia si innamora di Marco (Riccardo Mandolini), un ragazzo apparentemente dolce, ma profondamente manipolatore. Marco non tollera che Mia si trucchi, indossi magliette corte o frequenti le sue amiche. La ragazza, inesperta e desiderosa di essere amata, si lascia progressivamente isolare dalle amiche e dalla famiglia. La sua vitalità svanisce, sostituita da un’apatia soffocante, mentre il controllo di Marco diventa sempre più stringente. Il padre osserva con crescente impotenza e rabbia la trasformazione della figlia. Vorrebbe reagire, fare qualcosa per salvarla, ma teme di spingerla ulteriormente verso quel legame tossico. La madre adotta un approccio più cauto, cercando di minimizzare e sperare in un miglioramento naturale della situazione.
Eppure, la situazione non migliora e la giovane diviene vittima di stalking, di violenza psicologica e di revenge porn.
Tutti temi che nel film vengono esplorati con durezza, ponendosi sul piano della giovane, in primis, ma anche su quello di chi la vive da vicino, come i genitori. Non ci sono scene da Hollywood o plot twist da lasciare a bocca aperta, non è un film esteticamente bello, ma è potente. Non ci sono spettacolarizzazioni, ma c’è tanta, tanta realtà. Ivano De Matteo si conferma un maestro nel creare atmosfere autentiche e cariche di realismo. Ogni dettaglio, dalle ambientazioni alle reazioni dei personaggi, pulsa di vita vera. Gli attori offrono interpretazioni straordinarie: Edoardo Leo è intenso e credibile nel ruolo del padre che oscilla tra amore, frustrazione e senso di impotenza, mentre Milena Mancini rappresenta con efficacia la madre più razionale e speranzosa. Riccardo Mandolini riesce a incarnare il lato oscuro di Marco con una presenza scenica inquietante. Ma è Greta Gasbarri, al suo esordio cinematografico, a sorprendere: Mia è il ritratto perfetto di un’adolescente fragile, vulnerabile e intrappolata in un rapporto che la consuma. Sul finale, forse, il personaggio di Mia scivola troppo fuori dal cuore del film, per dare spazio al senso di giustizia e forse, alla speranza. Non facciamo spoiler, ma il finale di questo piccolo spaccato di realtà ci ricorda che l’amore vero non spegne, ma accende la vita.


Torna alle notizie in home