Esteri

La Russia spaventa l’Ucraina. Putin alza il tiro, Rutte lo abbassa

di Ernesto Ferrante -


La Russia ha messo a dura prova le difese ucraine con un attacco violentissimo. La potenza di fuoco sprigionata è stata notevole: 90 missili e 100 droni sono stati lanciati contro 17 installazioni militari ucraine. A fornire i numeri del raid è stato il presidente russo Vladimir Putin, intervenendo al vertice dell’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (Csto) in Kazakhistan,

“La scorsa notte abbiamo effettuato un attacco complesso utilizzando 90 missili e 100 droni che hanno colpito strutture militari, dell’industria della difesa e relativi sistemi di supporto”, ha dichiarato il capo del Cremlino. Secondo Putin, si è trattato della “risposta” di Mosca all’utilizzo di missili occidentali da parte di Kiev.

“Abbiamo effettuato un attacco globale – ha detto Putin agli alleati durante una visita in Kazakistan a poche ore dall’attacco – È stata una risposta ai continui attacchi sul nostro territorio da parte dei missili Atacms statunitensi”.

I missili balistici a medio raggio Oreshnik potrebbero essere usati anche per colpire centri decisionali nella capitale ucraina, ha minacciato ancora Putin nel suo intervento al summit di Astana: “Il ministero della Difesa e lo stato maggiore delle forze militari russe stanno selezionando obiettivi da colpire in territorio ucraino. Obiettivi che potrebbero includere siti militari, imprese del comparto militare o centri decisionali a Kiev”.

“Spetterà infine a noi scegliere il mezzo di distruzione considerando la natura degli obiettivi selezionati e le minacce poste alla Federazione russa”, ha proseguito. A fronte degli attacchi in territorio russo con i sistemi occidentali, potranno “proseguire i test con gli Oreshnik in condizioni di combattimento come lo scorso 21 novembre”.

Il Parlamento Europeo ha approvato nella plenaria a Strasburgo una risoluzione non legislativa con 390 voti favorevoli, 135 contrari e 52 astensioni, che condanna l’uso da parte della Russia di truppe nordcoreane contro l’esercito ucraino e i test di nuovi missili balistici effettuati in Ucraina. Per gli eurodeputati, tali eventi rappresentano una “nuova fase” della guerra e un “nuovo rischio” per la sicurezza dell’Europa. Alla luce di tutto ciò, l’Ue e gli altri partner dell’Ucraina sono stati invitati a rispondere di conseguenza.

L’Eurocamera ha chiesto all’Ue e ai suoi Stati membri di rafforzare il loro sostegno militare agli ucraini anche attraverso la fornitura di aerei, missili a lungo raggio, compresi i Taurus, moderni sistemi di difesa aerea, come i Patriot e i Samp/T, munizioni e programmi di formazione per le forze di Zelensky.

Non sarebbe saggio coinvolgere le forze Nato nella guerra in Ucraina. A pronunciare a sorpresa queste parole, è stato il segretario generale dell’Alleanza atlantica, l’olandese Mark Rutte, in un’intervista a “Fox News”. “Non si vuole arrivare a un confronto diretto con gli alleati che sono parte in causa nel conflitto. Non credo sia saggio”, ha continuato Rutte, invitato ad esprimersi sulla possibilità di schierare truppe come contromisura al sostegno prestato alla Russia da Paesi terzi.

“Quello che bisogna fare è assicurarsi che gli ucraini possano portare avanti questa lotta, che si mettano in una posizione di forza ogni volta che si arriva ai colloqui, e questo significa che dobbiamo fornire loro le armi di cui hanno bisogno per farlo”, ha spiegato il segretario generale. Il suo “ammorbidimento” fa pensare a delle notizie non positive provenienti dal fronte e al timore per utilizzo da parte dei russi di nuovi missili capaci di bucare le difese aeree.

Donald Trump ha annunciato la nomina del generale a riposo Keith Kellogg, un fedelissimo che ha già fatto parte della sua prima amministrazione, ad inviato per l’Ucraina e la Russia, con il compito di mettere fine ai due anni e mezzo di conflitto. Lo scorso giugno, Kellogg e Fred Fleitz hanno presentato a Trump un piano per far cessare le ostilità che prevedeva, tra le altre condizioni, un rinvio dell’adesione dell’Ucraina alla Nato.


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