Attualità

Un convegno a Roma per fare il punto sulla situazione del teatro sociale

di Redazione -


Istituzioni e docenti a confronto per tracciare una linea e guardare al futuro del teatro e dei suoi operatori nel sociale

di Erica Ciancio

Si è concluso il terzo convegno sugli operatori di Teatro nel sociale realizzato, presso l’Università Roma Tre. Il presidente della Commissione Cultura, l’onorevole Federico Mollicone, ha portato il saluto del Governo, mentre il deputato Raffaele Bruno ha dato la sua testimonianza e aggiornato sullo stato dell’arte rispetto alla proposta di legge per un teatro in ogni carcere. Era presente anche una delegata dell’assessore Tiziana Biolghini, consigliera metropolitana alle Pari opportunità, Politica sociale, Cultura e Partecipazione. Il convegno, moderato da Pascal La Delfa, direttore di Oltre le Parole onlus, ha affrontato varie tematiche: il lavoro “Stanze di Eros” portato con studenti universitari nei teatri di cui ha parlato il professor Gilberto Scaramuzzo di Roma Tre. La professoressa Emiliane Rubat Du Mérac, dell’Università La Sapienza ha portato invece l’attenzione sull’importanza del teatro come strumento di educazione non formale. Il professor Roberto Prestigiacomo, Università San Antonio del Texas, ha dato uno sguardo internazionale alla figura dell’Operatore di Teatro Sociale. Dunque si è entrato nell’ambito della misurazione dell’impatto dell’arte, e del teatro in particolare, grazie ai contributi del professor Filippo Giordano dell’Università Lumsa e del professor Gabriele Sofia, Università Roma Tre. Nel pomeriggio il professor Nicola Donti, UniPerugia, ha traghettato il pubblico con competenza e ironia verso le tematiche del teatro sociale viste dagli operatori: dopo Donti, si è parlato del teatro con persone con disabilità psico fisiche, di giovani con disturbi del comportamento, di teatro nei centri di igiene mentale e nelle carceri, di attività di teatro con donne che hanno affrontato percorsi oncologici, di teatro in carcere. Tra i relatori, Nino Pizza, Paola Borgia, Lara Panizzi, Alessandro Fea, Tiziana Scrocca, Emilia Martinelli. Un pubblico numeroso e attento ha non solo seguito gli interventi ma anche interagito con i relatori e gli operatori di teatro sociale, con domande e osservazioni. Da più parti si sono alzate voci a tutela delle realtà meno note di teatro sociale, ormai centinaia su tutto il territorio nazionale ma che vengono finanziate solo in piccolissima parte. A fronte delle circa duecento compagnie strutturate, il FUS ne finanzia solo una decina e naturalmente le più note. L’associazione Oltre le Parole, che ha organizzato il convegno con il sostegno del MIC e la collaborazione dell’Università Roma Tre, del Mimesis Lab e della Sala Umberto di Roma, ha rilanciato la necessità di una rete di compagnie, operatori e associazioni che possa da un lato produrre lo scambio di buone pratiche, dall’altro che possa formare operatori e operatrici di teatro sociale al passo coi tempi e con le giuste competenze: a fronte dei quasi vent’anni di attività di formazione e con oltre ottocento allievi diplomati nei corsi in tutta Italia, si pone come catalizzatore protagonista della formazione specifica, insieme alle poche università italiane che realizzano con costanza attività di specializzazione di teatro nel sociale. I molti spettatori presenti fino alla fine del convegno, conclusosi nel pomeriggio, hanno assistito anche alla cerimonia di diploma per gli allievi della scuola per operatori di teatro nel sociale fondata da Pascal La Delfa e operante (prima indipendente in Italia) dal 2008.


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