Attualità

Il Papa ai giovani della Gmg: “La salvezza sta in mare aperto”

di Andrea Canali -


Ad un mese o poco meno dal Santo Natale, e dall’apertura della Porta Santa, – eventi attesi con molta trepidazione da migliaia di fedeli -, non potevamo non parlare della Giornata Mondiale della Gioventù (Gmg). Chiamata spesso con la sigla Gmg, è un evento a livello internazionale di spiritualità e cultura per i giovani cattolici, organizzato dalla Chiesa per volontà del Papa. Tali incontri furono istituiti nel lontano 1985 per una intuizione di San Giovanni Paolo II, il quale in ogni caso non dichiarò mai di essere il fondatore delle Gmg, anzi, a tal proposito, diceva: “I giovani le hanno create”. L’aspirazione, poi rivelatasi azzeccata, è di dare ai giovani un proprio spazio nella Chiesa e nel mondo. Infatti, ancora oggi, si può ritenere molto attuale tale aspetto aiutato, nella sua crescita, dalla creazione della “Sezione giovani” del Pontificio Consiglio per i Laici, che coordina la realizzazione delle giornate, divenuto, nel 2016, Dicastero per i laici, la famiglia e la vita.

Le Giornate mondiali della gioventù vengono celebrate secondo due modalità: a livello internazionale, ogni due o tre anni in una specifica città del mondo scelta volta per volta dal pontefice, con un grande raduno che avviene secondo modalità consolidate negli anni e con un grande numero di partecipanti da ogni parte del mondo.
L’ultimo incontro internazionale, il quarto presieduto da papa Francesco, si è tenuto dal 1º al 6 agosto 2023 a Lisbona, in Portogallo; a livello diocesano, ogni anno: gli incontri sono organizzati dalle varie diocesi mondiali e in piazza San Pietro a Roma con il Papa. Originariamente fissata alla domenica delle Palme, è stata spostata da papa Francesco alla solennità di Cristo Re (la domenica tra il 20 e il 26 novembre) a partire dal 2021. Quindi appunto, la scorsa domenica 24 novembre, nella Basilica di San Pietro, è accaduto come previsto lo scambio della croce della Gmg tra i giovani del Portogallo e della Corea del Sud. Sono stati proprio i ragazzi, durante la celebrazione per la solennità di Cristo Re, a partecipare a tale rito. Come non evidenziare, purtroppo, le tante vittime delle guerre. Dall’Ucraina al Medio Oriente, anche se vi è uno spiraglio di tregua tra Israele e Libano. E in mezzo, a fare da spartiacque della coscienza, la domanda del Papa: “Quelli che distruggono la gente, che fanno le guerre, come avranno la faccia quando si presenteranno davanti al Signore? ‘Perché hai fatto quella guerra? Perché hai ucciso?’ E loro cosa risponderanno? Pensiamo a questo”.

Il forte richiamo di Francesco è giunto durante l’omelia della messa in San Pietro in occasione della celebrazione a livello diocesano della Giornata Mondiale della Gioventù. “Se ci guardiamo attorno, in noi possono sorgere interrogativi inquietanti – ha detto soprattutto ai giovani -. Cosa dire delle guerre, delle violenze, dei disastri ecologici? E che pensare dei problemi che anche voi, cari giovani, dovete affrontare, guardando al domani: la precarietà del lavoro, l’incertezza economica e non solo, le divisioni e le disparità che polarizzano la società? Perché succede tutto questo? E cosa possiamo fare per non esserne schiacciati?”. “Domande difficili ma importanti”, le ha definite il Pontefice invitando però i ragazzi e le ragazze di tutto il mondo a non lasciarsi “ubriacare dalle illusioni: siate concreti, la realtà è concreta”. Perciò li ha esortati anche a non lasciarsi contagiare “dalla smania – oggi tanto diffusa – di essere visti, approvati e lodati”. “Il senso della vita non è restare sulla spiaggia aspettando che il vento porti novità”, incoraggia Papa Francesco. “La salvezza sta in mare aperto, sta nello slancio, nella ricerca, nell’inseguire i sogni, quelli veri, quelli ad occhi aperti, che comportano fatica, lotta, venti contrari, burrasche improvvise”.
In conclusione ricordiamo che durante il prossimo Giubileo il 2 e 3 agosto si terrà l’evento dei giovani a Tor Vergata ed è prevista la presenza di circa un milione di ragazzi. Insomma, come affermava anche San Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura di aprire le porte a Cristo”


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