Raee sconosciuti in Italia: crescono più degli altri, vengono riciclati poco e male
Raee, questi sconosciuti. Solo un italiano su due conosce l’acronimo che indica i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Lo rileva l’osservatorio Ipsos per Erion Weee. Paradossale che si ignori una delle categorie di rifiuti con il più ampio ritmo di crescita al mondo.
Sale solo del +1% la percentuale di coloro che hanno già sentito la parola Raee. Rimane ancora troppo bassa la consapevolezza del valore dei Raee come risorsa strategica, grazie alla presenza di materie prime recuperabili, tra cui spiccano le terre rare. In due anni, la percentuale dei cittadini che conoscono questo aspetto è passata dal 47% al 48%, un dato che evidenzia come ci sia ancora ampio margine di miglioramento.
Nonostante la complessità del tema e la varietà di oggetti che rientrano nelle categorie di Raee (dagli spazzolini elettrici ai giocattoli elettronici e gli smartwatch) la percentuale media di potenziali conferimenti scorretti, vale a dire i Raee che finiscono nel bidone della plastica o nel sacco dell’indifferenziata, si mantiene su livelli relativamente contenuti e stabili: dal 13% di novembre 2022 si è passati all’11% di luglio 2024.
In calo dal 32% al 28% la quota di coloro che hanno dichiarato di essersi rivolti agli “svuota cantine” per disfarsi dei propri Raee, “un piccolo miglioramento in termini percentuali, ma anche un passo in avanti nel contrasto al ‘mercato parallelo’, spesso illegale, che intercetta i Raee unicamente per il proprio tornaconto economico, catturando le materie più facili da estrarre nel modo meno costoso, senza minimamente curarsi dell’aspetto ambientale“, osserva Erion Weee.
Un capitolo a parte va riservato alla Gen Z che dimostra una notevole ricettività verso il termine Raee, la cui conoscenza subisce però un trend altalenante. Emerge inoltre un divario del -13%, tra i giovani e il dato nazionale, sul livello di conoscenza dell’acronimo Raee, segno evidente che sulle nuove generazioni la strada è ancora lunga. Risultati sopra la media nazionale sono quelli registrati in merito alla conoscenza del servizio ‘1 contro 0’ (52% rispetto al 48% nazionale nella rilevazione di luglio 2024) che dimostra quanto la Gen Z sia attenta alle tematiche ambientali, soprattutto in relazione a piccoli dispositivi come cuffie wireless, smartphone, tablet, smartwatch e joypad. Buona conoscenza anche del servizio ‘1 contro 1’, dove la percentuale dei giovani arriva al 67% a fronte di una media nazionale del 69%.
A livello territoriale, sono le regioni del Nord Italia a registrare la maggiore conoscenza dell’acronimo Raee (56%), costantemente superiore alla media nazionale (53%) seguite da quelle del Centro (54%) e del Sud (49%). Le regioni del Sud, però, rappresentano i territori che hanno mostrato la crescita più significativa su questo punto passando, da novembre 2022 a luglio 2024, dal 46% al 49%.
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