Politica

PRIMA PAGINA-Oggi nasce ufficialmente l’Ursula von der Leyen bis

di Giuseppe Ariola -


Con il voto di oggi alla Plenaria di Strasburgo sul Collegio dei commissari prenderà ufficialmente il via la nuova Commissione europea, faticosamente messa in piedi da Ursula von der Leyen. Fin dalle elezioni europee dello scorso giugno non sono infatti mancate tensioni, a tratti decisamente forti, lungo tutto il cammino che ha accompagnato l’individuazione e la designazione dei vertici e delle cariche di maggior rilievo delle istituzioni europee. Dall’intesa sui top jobs alle valutazioni sui singoli commissari europei designati, si sono vissuti non pochi momenti di fibrillazione, con conseguenze significative sulla maggioranza e all’interno degli stessi gruppi politici all’Europarlamento. La tenuta della triade composta da popolari, socialisti e liberali, il principale asse portante della maggioranza a sostegno del von der Leyen bis, è stata messa a dura prova e ancora si registrano strascichi tutt’altro che irrilevanti, perché relativi alla stessa linea politica che la Commissione dovrà tenere. Non c’è dubbio che a influire in modo significativo sui rapporti all’interno di una maggioranza consolidata e ben rodata a livello comunitario siano stati i nuovi equilibri emersi al Parlamento Ue dopo il voto. Il rafforzamento del Ppe e l’avanzata delle forze di destra a scapito di quelle della sinistra, in linea con quanto accaduto nei vari paesi europei, hanno intaccato uno schema che si è riempito di crepe immediatamente dopo la prima incrinatura. Quando parte dei popolari, dei quali la stessa von der Leyen è un’esponente, hanno invitato all’apertura di un dialogo con i conservatori, nell’ottica più o meno dichiarata di un allargamento della maggioranza, sono nati forti problemi, con socialisti e liberali che hanno iniziato ad alzare le barricate e a cercare una sponda con i verdi per portare nuovamente il baricentro a sinistra. Una dinamica già vista durante la scorsa legislatura, in particolare sulle dinamiche ambientali. L’indicazione di Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della Commissione, un riconoscimento sia del ruolo dell’Italia nella cornice europea che della solidità del governo Meloni, ha poi aggiunto un ulteriore carico di tensione, provocando l’aggravarsi dello stato di salute della maggioranza. I veti incrociati hanno messo a rischio addirittura la partenza del nuovo esecutivo Ue e le singole delegazioni nazionali all’interno dei gruppi rappresentati al Parlamento europeo hanno iniziato a prendere posizioni autonome. Gli europarlamentari italiani eletti nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra, per esempio, hanno parlato della composizione della nuova Commissione come di “un boccone indigeribile”, mentre la delegazione belga dei liberali è orientata verso l’astensione. Lo stesso Pd si è messo di traverso all’incarico di Fitto e alla vigilia del voto previsto alle 12 di oggi, The Left urla addirittura allo scandalo e bolla come irresponsabile “il sostegno dei gruppi socialisti e ambientalisti europei a questa storica rottura del cordone sanitario”.
È evidente come il clima non sia dei migliori, circostanza emblematica del fatto che, complici i nuovi assetti politici sia a livello comunitario che nei singoli Stati membri, la Commissione europea che sta per insediarsi, sorta su vecchi assetti, non nasce sotto una stella particolarmente favorevole. Non a caso, nella previsione del commissario europeo all’Economia uscente, Paolo Gentiloni, “gli anni che si aprono per la Commissione von der Leyen 2 non saranno affatto facili”. Quella che si profila a sostegno della von der Leyen sarà, infatti, senza dubbio una maggioranza variabile che vedrà alleanze trasversali sui vari dossier che l’Europarlamento sarà chiamato di volta in volta a votare. Un centrodestra europeo sullo schema italiano appare ancora lontano dall’istituzionalizzarsi, ma senza dubbio farà capolino sui singoli provvedimenti e, complice la distanza che su alcuni specifici temi intercorre tra popolari, socialisti e liberali, avrà a tratti gioco facile a imporsi. Al pari di come, nonostante i mal di pancia, da oggi l’italiano Raffaele Fitto sarà vicepresidente esecutivo della nuova Commissione Ue.


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