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Khamenei: Condannate a morte Netanyahu

di Angelo Vitale -


Si riaccende il conflitto tra Iran e Israele: parole della guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, che si accompagnano alla riaffermazione di una decisione a rispondere agli attacchi sferrati da Israele sul Paese. Khamenei ha affermato che per i leader israeliani dovrebbero essere emesse condanne a morte, non mandati di arresto, dopo che la Corte penale internazionale la scorsa settimana ha emesso mandati di arresto per il primo ministro Benjamin Netanyahu e per l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant in relazione alla guerra a Gaza.

In dichiarazioni rilasciate alla forza paramilitare Basij, una divisione all’interno del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e riportati dall’agenzia di stampa iraniana Tasnim, Khamenei giura che “il nemico Israele non vincerà a Gaza e in Libano”. “Bombardare le case della gente a Gaza e in Libano non è una vittoria”, afferma. “Gli sciocchi non dovrebbero pensare che solo perché bombardano le case, gli ospedali e le comunità della gente, abbiano vinto. No, nessuno considera questa una vittoria”.

“Quello che hanno fatto i sionisti è un crimine di guerra”, continua. “Hanno emesso un mandato di arresto, questo non è abbastanza: una condanna a morte deve essere emessa per Netanyahu. Una condanna a morte dovrebbe essere emessa per questi leader criminali”.

Ieri, l’annuncio che l’Iran si sta preparando a “rispondere” a Israele. Ad affermarlo, in un’intervista pubblicata dall’agenzia di stampa iraniana Tasnim, era stato Ali Larijani, consigliere anziano della Guida suprema iraniana Ali Khamenei. La risposta iraniana, ha aggiunto, sarà volta a ripristinare la “deterrenza”. L’intervista, che segue la visita di Larijani in Libano e Siria, è stata condotta mercoledì.

L’Iran ha giurato di rispondere agli attacchi israeliani ai suoi siti militari del 26 ottobre, avvenuti dopo che Teheran aveva lanciato circa 200 missili balistici contro Israele il 1° ottobre, causando danni relativamente lievi alle basi militari e ad alcune aree residenziali e la morte di un palestinese in Cisgiordania.

Durante l’intervista, Larijani smentisce poi le affermazioni israeliane secondo cui le scorte di armi di Hezbollah sarebbero state ridotte in modo significativo durante le operazioni contro il gruppo: “Allora da dove vengono le armi? Da Marte?”. A riferirne è il Times of Israel.


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