Il vertice a casa Meloni: no agli emendamenti a pioggia, il nodo del canone Rai
A sorpresa non svoltosi nel Palazzo Chigi colorato di arancione per l’adesione del governo italiano, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, alla campagna internazionale di sensibilizzazione dell’Onu “Orange the World”, il vertice della maggioranza sulla Manovra si è spostato nel pomeriggio di ieri a casa della premier Giorgia Meloni, condito dalla condivisa visione in tv degli incontri finali della Coppa Davis.
Con Meloni c’erano i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il leader dei Moderati Maurizio Lupi. Nella nota di palazzo Chigi al termine del vertice si legge che è stato dato “mandato al ministro Giorgetti di valutare, alla luce delle coperture necessarie, la praticabilità di alcune proposte di modifica condivise da tutte le forze politiche della maggioranza, in particolare relative alle forze dell’ordine, alle politiche sociali e ai settori produttivi”. Inoltre “è intenzione del governo ascoltare con attenzione le proposte migliorative che giungeranno dal Parlamento, sempre nel rispetto di una legge di bilancio seria e con la dovuta attenzione ai conti pubblici”. L’invito emerso dal vertice è quello a concentrarsi su poche modifiche da segnalare al Tesoro che ne valuterà poi la fattibilità, poche modifiche concordate in maggioranza e solo con l’ok del Mef sulle coperture, nessuna cascata di emendamenti.
Un nodo da sciogliere rimane quello del canone Rai sul quale da settimane spinge la Lega chiedendo l’abbassamento dell’importo a 70 euro, rimarcando che la questione “fa parte del programma di governo”. Tra le indicazioni della maggioranza, potrebbe trovare conferma la proroga del bonus verde con la detrazione al 36% fino a 5mila euro per la sistemazione di aree verdi e giardini che costituisce oggetto di tre emendamenti della maggioranza.
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