L’INGRANDIMENTO – Bollette, cibo e trasporti: così il Natale dimagrisce
Aiuto, s’è ristretto lo stipendio: le famiglie italiane spendono (almeno) il 56% dei loro consumi per far fronte alle cosiddette spese obbligate, bollette e cibo in testa. Per far la spesa, per pagare i conti, per la benzina alla macchina. E dal momento che i soldi quelli sono, da qualche parte occorrerà pur risparmiare. E difatti gli italiani spenderanno, quest’anno, un miliardo in meno per fare i regali di Natale. La drammaticità dello scenario tracciato dalla Cgia è tutto nelle cifre. Se la spesa totale è valutata, in media, a 2.128 euro, secondo gli analisti dell’Ufficio Studi della confederazione artigiana, ben 1.191 se ne vanno in spese obbligate. E non è tutto: 526 euro è il peso della spesa tra cibo, beni alimentari e bevande a cui vanno aggiunti 374 euro per i prodotti legati alla pulizia e all’igiene della casa a cui vanno unite anche le bollette e le spese condominiali. Altri 291 euro, infine, se ne vanno in carburanti o per gli abbonamenti ai mezzi del trasporto pubblico locale. Il conto, però, è destinato ad allungarsi con altri 937 euro di spese cosiddette complementari, i piccoli disguidi e contrattempi che impongono alle famiglie di acquistare beni o servizi di varia (e diversa) natura. Al Sud, purtroppo, l’incidenza delle spese obbligate sul budget delle famiglie è ancora più pesante e raggiunge il 59,4% con picchi del 63,4% in Calabria, e, comunque, oltre il 60 per cento in Campania (60,8%) e Basilicata (60,2%). Tutto ciò peserà sui regali di Natale, lo stipendio è quello e non ci saranno magie: per l’Ufficio Studi Cgia la spesa complessiva assommerà attorno ai 10 miliardi di euro (-9 % rispetto a un anno fa quando s’attestò a 11 miliardi di euro). La gran parte degli acquisti, come ha ribadito giorni fa anche un’inchiesta Ipsos-Confesercenti, avverrà proprio adesso che ci sono le offerte del Black Friday.
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