Quattro soldati italiani feriti in Libano da razzi Hezbollah, Meloni indignata
Quattro militari italiani della missione Unifil sono rimasti feriti dopo che la base nel sud del Libano dove si trovavano è stata colpita. I quattro, secondo quanto si apprende da fonti di governo, non sarebbero in pericolo di vita.
l’attacco a Shama, da parte di Hezbollah, secondo le prime valutazioni dell’episodio. La base di Unifil è stata raggiunta da due razzi lanciati probabilmente da Hezbollah, uno dei quali ha impattato contro l’esterno del bunker, la cui struttura non ha comunque ceduto. Alcuni dei soldati sono stati però investiti da schegge di vetro e pietrisco e per questo lievemente feriti. Sul posto sono state ritrovate tracce di almeno un razzo da 122 millimetri, che non è in dotazione all’esercito israeliano.
Nei giorni scorsi, ripetuti e analoghi episodi erano avvenuti nel quartier generale di Unifil nel sud del libano ove sembrano caduti nel vuoto gli appelli – numerosi quelli all’indirizzo delle Forze di difesa di Israele e e di Hezbollah da parte del governo italiano,. come le parole del nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani e di quello della Difesa Guido Crosetto – finalizzati ad evitare il pericolo per militari, quelli italiani ma anche quelli di altri Paesi, da anni in quell’area del Libano come forza di intervento e sostegno alla popolazione.
“Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano, che hanno causato anche il ferimento di alcuni nostri militari impegnati in missione di pace”, la reazione della premier Giorgia Meloni. “Desidero esprimere – ha aggiunto -la solidarietà e la vicinanza mia e del governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l’attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano. Ribadisco ancora una volta che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinché le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di Unifil e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili”.
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