Caso Deidda, il marito confessa l’omicidio
Arrivata la svolta nel caso Deidda. Dopo 4 mesi in carcere Igor Sollai ha confessato di essere l’autore dell’omicidio di Francesca. La confessione è arrivata nel carcere di Uta, davanti al pm Marco Cocco e ai suoi legali, dopo che anche la Cassazione aveva respinto la richiesta di scarcerazione. La vicenda era iniziata il 10 maggio, quando Francesca, impiegata in un call center, era scomparsa dalla sua casa di San Sperate (Cagliari). Per settimane nessuno aveva denunciato l’assenza. Al datore di lavoro erano arrivate dimissioni via lettera, e dal cellulare della donna venivano inviati messaggi sospetti, come se qualcuno si fingesse lei. Le colleghe, insospettite, si erano rivolte al fratello di Francesca, Andrea Deidda, che aveva poi presentato denuncia il 30 maggio.
Le indagini del caso Deidda, condotte dai carabinieri di Cagliari, avevano subito puntato su Sollai. L’uomo aveva sostenuto la tesi di un allontanamento volontario, ma il suo comportamento era apparso contraddittorio: aveva venduto l’auto usata dalla moglie, raccomandandone una pulizia approfondita, e cercato di disfarsi del divano di casa. Il gps del suo furgone da lavoro aveva inoltre rilevato spostamenti sospetti lungo la vecchia statale 125, vicino a San Priamo, dove il telefono di Francesca si era collegato per l’ultima volta. Le ricerche si erano concentrate in quella zona e il 18 luglio, grazie al fiuto di un cane molecolare, era stato trovato un borsone nero contenente il corpo della donna, in stato di decomposizione.
L’autopsia aveva rivelato lesioni causate da un oggetto pesante, compatibili con un’aggressione avvenuta mentre Francesca era sdraiata sul divano. Le tracce di sangue rinvenute sul divano e nella Toyota Yaris venduta da Sollai avevano ulteriormente aggravato la sua posizione. Nonostante ciò, l’uomo aveva continuato a proclamare la propria innocenza, scrivendo una lettera dal carcere al cognato in cui parlava di una crisi matrimoniale ma negava relazioni extraconiugali. Dagli atti, però, era emerso che Sollai frequentava un’altra donna e inviava denaro a un fratello in Olanda, alimentando il timore di una possibile fuga.
Il movente resta incerto, ma l’ipotesi degli investigatori è che la crisi coniugale e la relazione extraconiugale abbiano spinto Sollai a eliminare la moglie. La confessione di Sollai sarà approfondita nei prossimi interrogatori, in cui l’uomo dovrà spiegare nel dettaglio come e perché abbia commesso il delitto.
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