Gli Stati Uniti soffiano sul fuoco della guerra a Gaza
Gli Stati Uniti hanno messo il veto su una bozza di risoluzione delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco “immediato, incondizionato e permanente” nella Striscia di Gaza, “che deve essere rispettato da tutte le parti” e “la liberazione immediata e incondizionata di tutti gli ostaggi”. L’atto giuridico più importante a disposizione dell’Onu, è stato accolto da 14 sì e un no.
Stando a quanto riferito da funzionari statunitensi citati dall’Afp, il “no” sarebbe dipeso dal fatto che pur condizionando il cessate il fuoco a un accordo sugli ostaggi, attraverso la presenza delle due richieste all’interno dello stesso paragrafo, la risoluzione non fosse esplicita in tal senso. Una spiegazione “debole”, che ha sollevato molti dubbi. Anche perché è la quarta volta che Washington si è mossa in questo modo.
Israele ha ringraziato gli Stati Uniti per il veto. Parlando a New York, l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Danny Dalon, ha detto che quel testo “non è un percorso per la pace, ma una tabella di marcia verso più terrore, più sofferenza e più spargimento di sangue”. “Molti di voi hanno tentato di far passare questa ingiustizia. Ringraziamo gli Stati Uniti per aver esercitato il loro veto”, ha affermato il diplomatico.
Dura la reazione delle autorità palestinesi. “La decisione degli Stati Uniti di esercitare il loro diritto di veto per la quarta volta incoraggia Israele a continuare i suoi crimini contro civili innocenti in Palestina e in Libano”. Così l’Autorità palestinese ha commentato, con una dichiarazione diffusa dalla Wafa, la mossa dell’amministrazione del presidente Joe Biden, ormai sull’uscio della porta della Casa Bianca.
Per Hamas, gli Stati Uniti sono “direttamente responsabili della guerra genocida” di Israele a Gaza. “Ancora una volta, ha accusato il movimento di resistenza islamico palestinese, gli Stati Uniti hanno dimostrato di essere un partner diretto dell’aggressione contro il nostro popolo, di essere criminali, di uccidere bambini e donne, di distruggere la vita civile a Gaza e di essere direttamente responsabili della guerra genocida e della pulizia etnica, proprio come l’occupazione”.
Incendiaria anche la mossa interna. Il Senato degli Stati Uniti ha respinto nella notte alcune risoluzioni presentate da Bernie Sanders per vietare la vendita di armi a Israele. Solo 18 senatori hanno votato a favore, e 79 contro, i testi che volevano bloccare l’invio di munizioni per i carri armati, granate da mortaio e kit per trasformare le “dumb bombs”, ordigni a caduta libera, in bombe di precisione.
“Secondo le Nazioni Unite, gran parte della comunità internazionale e tutte le organizzazioni umanitarie presenti a Gaza, Israele sta chiaramente violando il diritto umanitario internazionale. In queste circostanze, è illegale che il governo statunitense fornisca a Israele altre armi offensive. Gli Stati Uniti non possono essere complici di queste atrocità”, ha tuonato il senatore indipendente del Vermont.
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