“La preghiera del povero sale fino a Dio”
Domenica scorsa, 17 novembre, dopo la Santa messa, con gioia e partecipazione si è celebrata l’ottava Giornata mondiale per i poveri. L’edizione di quest’anno ha come motto un passo del Siracide: “La preghiera del povero sale fino a Dio (Sir 21,5)”. Nel suo messaggio per la Giornata il Papa, facendo riferimento sempre al Siracide, ricorda che “i poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio, a tal punto che, davanti alla loro sofferenza, Dio è ’impaziente’ fino a quando non ha reso loro giustizia”, e che “tutti siamo mendicanti, perché senza Dio saremmo nulla. Non avremmo neppure la vita se Dio non ce l’avesse donata”. Dopo la Celebrazione, Sua Santità ha condiviso, nell’Aula Paolo VI, insieme a 1.300 poveri, il pranzo organizzato dal Dicastero per il servizio della carità, offerto dalla Croce Rossa Italiana benedicendo tale momento con queste parole: ”Preghiamo il Signore perché ci benedica a tutti noi e benedica il pasto che adesso prendiamo. Il Signore benedica tutti voi e tutti noi: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Buon pranzo e coraggio, avanti!”. Per onorare tale giornata, il Dicastero per l’evangelizzazione provvederà alle esigenze dei più bisognosi con diverse iniziative benefiche, tra cui, ad esempio, il pagamento delle bollette per le famiglie più disagiate. A partire da lunedì scorso, fino a ieri, l’ambulatorio Madre di Misericordia – struttura collegata al Dicastero per il servizio della carità – che offre quotidianamente assistenza sanitaria gratuita ai poveri e ai bisognosi, è rimasto aperto dalle 8 alle 17, con la presenza di medici di 18 specialità differenti.
Sempre a Roma, ai mille delegati dell’Assemblea sinodale della Chiesa italiana, sono state presentate una serie di opere a favore dei poveri promosse dalla Caritas della Capitale come l’ampliamento dei servizi del complesso di Villa Glori per malati di Aids, a cui si è aggiunto il Centro per persone con Alzheimer e demenza “Casa Wanda”, che svolge un servizio semi residenziale attraverso l’accoglienza diurna e attività laboratoriali specifiche: “Caritas Art”, incontro tra carità e bellezza per recuperare i talenti artistici di persone fragili; il progetto “Officina delle opportunità”, per favorire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone svantaggiate; il progetto “Quartieri solidali”, in corso di realizzazione in 16 comunità parrocchiali della diocesi, per promuovere una cittadinanza attiva, responsabile e, appunto, solidale. “I poveri non sono solo portatori di bisogni ma anche di risorse per la comunità – ha detto commentando queste esperienze don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana –. Abbiamo bisogno di ripensare i servizi, dando risposte di speranza, di fronte a una società in cui crescono le disuguaglianze”. Tante poi le iniziative per la Giornata odierna nelle diocesi lungo la Penisola.
A Siena, presso la Chiesa della Santissima Annunziata, il cardinale Augusto Paolo Lojudice inaugura la mostra “Amare sempre” che si tiene nell’ambito delle iniziative per il centenario della nascita di don Oreste Benzi. Al termine, il pranzo di condivisione con i poveri organizzato dalla Caritas diocesana. Nella fase di preparazione delle pietanze – sottolinea un comunicato dell’arcidiocesi toscana – si sono offerti come volontari in cucina anche alcuni ragazzi pakistani accolti dalla città.
Questa, come tante altre iniziative in tutta Italia, sono state le manifestazioni volute dal Santo Padre per far sentire la vicinanza della Chiesa ai più poveri e bisognosi. Essere giunti alla ottava edizione certifica la volontà, da parte dell’attuale Pontefice, di non lasciare soli chi è in difficoltà, ma di prestare loro la cura e le attenzioni necessarie che solo il Buon Pastore, con il suo esempio, ha saputo infondere e trasmettere tutelando le periferie esistenziali. Quindi potremmo concludere con San Francesco di Sales il quale ricordava: “La grande miseria degli uomini, è che sanno così bene ciò che è loro dovuto e sentono così poco ciò che devono agli altri. Santificate voi stessi e santificherete la società”.
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