Economia

PRIMA PAGINA-Manovra, l’obiettivo è il taglio delle tasse per il ceto medio

di Giuseppe Ariola -


La Manovra potrebbe introdurre ulteriori e importanti novità dal punto di vista dell’imposizione fiscale, in particolare per il taglio delle tasse. Oltre ad aver reso strutturale il taglio del cuneo fiscale, ovvero la riduzione del carico impositivo sui lavoratori, e ad aver accorpato le aliquote Irpef in tre scaglioni, rispetto ai precedenti quattro già nel corso della stesura della legge di Bilancio, adesso il governo sta valutando un nuovo intervento per abbassare il carico fiscale sul ceto medio. L’idea è quella di tagliare di due punti percentuali la seconda aliquota Irpef, portandola dall’attuale 35% al 33 e ad annunciarla è stato il viceministro dell’Economia e delle finanze, Maurizio Leo, a margine di un incontro organizzato da Assolombarda a Milano. Il vice di Giancarlo Giorgetti ha annunciato che il governo ha “spostato l’asticella in avanti, perché abbiamo riaperto i termini per il concordato, fissati al 12 dicembre: ci auguriamo che ci sia un gettito aggiuntivo che verrà messo a servizio della riduzione dell’aliquota del ceto medio”. La misura, infatti, è decisamente onerosa e per portare a casa il risultato è necessario innanzitutto trovare adeguate coperture economiche. Il maggior gettito che il prolungamento dei termini per aderire al concordato preventivo farà pervenire nella casse dello Stato potrebbe, quindi, costituire la base economica indispensabile a procedere con questo taglio dell’Irpef.
Al di là delle intenzioni del governo, la rimodulazione dell’aliquota era già stata proposta da un emendamento di Forza Italia alla Manovra a prima firma del deputato Roberto Pella. Raggiunto telefonicamente a Torino, dove è impegnato per il rinnovo dei vertici dell’Anci, della quale è stato fino a ieri presidente pro-tempore in sostituzione di Antonio Decaro, il parlamentare azzurro ci ha ricordato come “Forza Italia è da sempre impegnata per il taglio delle tasse, di tutte le tasse. Quello di uno Stato che non vessi i cittadini per far cassa è un elemento che fa parte del nostro dna. Non a caso il presidente Berlusconi si è sempre battuto per alleggerire l’imposizione fiscale e per il taglio delle tasse e delle imposte il cui primo ed immediato effetto è quello di impoverire i cittadini”. Pella ci ha quindi spiegato è che è proprio “nel solco di questa propensione del nostro partito, che Forza Italia ha proposto, con un emendamento alla Manovra di cui sono il primo firmatario, il taglio di due punti percentuali del secondo scaglione Irpef. Con una tassazione che passerebbe dal 35 al 33% e l’estensione di questo scaglione ai redditi fino ai 60 mila euro, il ceto medio, quello maggiormente colpito dalla crisi prima e dalla conseguente sfavorevole congiuntura economica dopo, tornerebbe finalmente a respirare. Parliamo di una fascia importante di popolazione che rappresenta la spina dorsale del Paese e che, in quanto tale deve essere sostenuta”, ha aggiunto Pella che prevede anche tutta una serie di effetti positivi direttamente riconducibili alla misura. “Non va infatti sottovalutato – prosegue – che in questo modo si darebbe anche un nuovo impulso ai consumi, che per essere rilanciati necessitano di un maggior potere di acquisto da parte delle famiglie. Il taglio dell’Irpef per il ceto medio va precisamente in questa direzione e sono estremamente soddisfatto dell’attenzione che il governo ha posto su questa proposta”. A tal proposito e, in particolare, sulla concreta possibilità che questa ulteriore rimodulazione dell’Irpef possa trovare spazio, per il deputato azzurro “le parole del viceministro all’Economia Leo sono state eloquenti: si stanno cercando le risorse, anche attraverso la riapertura dei termini del concordato preventivo, per dare seguito alla proposta di Forza Italia. Sono fiducioso che questo possa avvenire già con la legge di Bilancio, ma qualora così non fosse, a causa delle coperture, insisteremo perché il taglio di due punti percentuali dell’Irpef per la classe media entri in vigore con un apposito provvedimento che stanzi le risorse necessarie”.


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