Ombre sinistre: il ritorno dell’odio di piazza
Il richiamo della sinistra al conflitto, la fibrillazione degli anarchici e quel gesto della P38. Se questo è il trend delle piazze, in mancanza di una condanna unanime dei democratici dei “se” e dei “ma”, diventa sempre più difficile frenare i timori di un ritorno ai tempi bui del passato, a quegli anni Settanta di cui commemoriamo i morti. Gli indizi di un déjà-vu che non vorremmo rivedere, sembra ci siano tutti. Perché così è cominciata: con l’odio e la rabbia sfogati negli scontri di piazza con la polizia. Con la caccia allo sbirro, il simbolo di quello Stato da sovvertire con la violenza. Oggi in maniera meno totalizzante, perché ai criminali di piazza basta eliminare soltanto un pezzo di quello Stato, cacciare il governo Meloni e salvare la Costituzione dallo spauracchio fascista. E per farlo, ingaggia tafferugli con la polizia, che dopo i fatti di Pisa gestisce la piazza con le armi spuntate. Perché i manganelli contro gli studenti, strumentalizzati da una propaganda feroce predicata da fuoricorso da una vita, “esprimono un fallimento”, ha detto il Capo dello Stato lo scorso febbraio.
Quindi liberi tutti. Liberi di aggredire in centinaia un gruppetto di agenti, finiti all’ospedale dopo le violenze di Bologna, e di lanciare bombe carta modificate con sostanza urticante, come a Torino. Insomma, il primo obiettivo dei delinquenti di piazza sono diventate le forze dell’ordine.
E che contro gli agenti si sia scatenato un odio quasi viscerale lo dimostrano le reazioni scomposte al terribile incidente tra due volanti, avvenuto all’alba di lunedì in zona Torrevecchia a Roma, in cui ha perso la vita Amar Kudin, il poliziotto di 32 anni, atleta di Rugby delle Fiamme Oro, e altri agenti sono rimasti gravemente feriti. Sui social, leoni da tastiera hanno vomitato i peggiori insulti. Si passa da fantasiose ricostruzioni della dinamica, in perfetto Csi dei poveri, alle cause dello schianto, con utenti che bollano gli appartenenti a tutte le forze dell’ordine come “esaltati”, che urlano al “se la sono cercati” così “imparano a non rispettare i limiti di velocità”. E a un utente che sosteneva come una delle due volanti stesse correndo per aiutare alcune persone vittime di una rissa, in tanti replicavano che è una prassi, folle velocità e sirene spiegate. Anzi, rincaravano la dose: “Alcol, magari droga”, aggiungeva un estremista di sinistra. “Chissà se glielo hanno fatto il test…”, rispondeva un altro. “Si drogano e si mettono alla guida”. E ancora: “Corse illegali?”. Infine la pietra tombale: “C’erano 4 poliziotti, ora uno in meno, no non è una barzelletta sulle forze dell’ordine”. Amen.
Scontri Pisa, indagati una decina di poliziotti e alcuni studenti – L’Identità
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