Otto razzi contro i militari italiani in Libano, la protesta di Tajani
Il contingente italiano dell’Unifil in allerta sicurezza, ancora razzi verso il quartier generale in Libano. Otto razzi da 107 millimetri hanno colpito l’area in cui sono impegnati i militari italiani e il settore Ovest di Unifil, la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite, a Shama, nel sud del Libano. I razzi – spiega una nota del nostro ministero della Difesa – hanno impattato su alcune aree all’aperto e sul magazzino ricambi della base, dove non era presente alcun soldato.
Il comunicato della Difesa ha chiarito che non sono stati registrati feriti, ma cinque militari italiani sono sotto osservazione nell’infermeria della base: le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. Sono in corso gli accertamenti per determinare il punto di partenza dei colpi e individuare i responsabili.
Un ennesimo episodio che solleva una nuova protesta del nostro governo. “È inammissibile e inaccettabile che si spari contro il contingente Unifil”, ribadisce il il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Dovrebbero essere razzi lanciati da Hezbollah, almeno dal tipo di razzi…e anche gli israeliani hanno confermato che si tratta di razzi partiti da Hezbollah”, ha detto il capo della diplomazia italiana, parlando a margine di un incontro alla Farnesina.
“Abbiamo chiesto agli israeliani di garantire la sicurezza dei nostri militari, abbiamo chiesto chiarimenti quando c’è stato qualche colpo partito da parte israeliana, e con maggiore fermezza chiediamo, perché sono tanti i razzi lanciati in quell’area di Hezbollah, di non toccare le truppe italiane – ha aggiunto Tajani -. Non hanno alcun diritto di farlo, sono truppe che hanno garantito anche la sicurezza di Hezbollah. È quindi inammissibile e inaccettabile che si spari contro il contingente Unifil. Se è stato un errore, imparino a usare meglio le armi che usano. Noi non siamo nemici di nessuno, siamo lì per portare la pace: tutta la mia solidarietà ai militari italiani che sono in questo momento impegnati nell’Unifil, ci auguriamo che questo sia l’ultimo episodio negativo che vede coinvolti i nostri soldati”.
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