Esteri

Mille giorni di guerra in Ucraina. Putin aggiorna la dottrina nucleare russa

di Redazione -


A mille giorni dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala in Ucraina, le perdite umane tra le fila ucraine e russe rimangono oggetto di stime divergenti e difficili da verificare. Secondo il ministero della Difesa russo e l’agenzia Tass, l’Ucraina avrebbe registrato 906.500 tra morti e feriti, con perdite più alte quest’anno rispetto ai primi due anni di conflitto. Tuttavia, fonti occidentali come la Nato stimano che le forze russe abbiano subito oltre 600.000 perdite tra morti e feriti, mentre le stime ucraine parlano di 722.000 tra le fila russe. Il New York Times, citando fonti d’intelligence statunitensi, riferisce di 57.000 soldati ucraini uccisi, circa la metà rispetto ai caduti russi.

Nel frattempo da Putin arriva l’ennesima offensiva con la firma di un decreto con il quale si aggiorna la ‘dottrina nucleare’. Il provvedimento è arrivato all’indomani del via libera degli Stati Uniti a Kiev per l’utilizzo di missili a lungo raggio in grado di colpire obiettivi sul territorio russo.

Trascorsi mille giorni di guerra, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito che la Russia non è interessata alla pace e continua i suoi attacchi con l’intento di cancellare l’Ucraina. Zelensky ha rinnovato l’appello alla comunità internazionale affinché sostenga militarmente il paese “per costringere la Russia a una pace giusta con la forza”.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, parlando dei mille giorni di guerra ha riaffermato il sostegno europeo all’Ucraina, annunciando nuovi aiuti, inclusi 65 milioni di euro per pasti scolastici e 50 miliardi di euro fino al 2027 per la ricostruzione e il rafforzamento militare del paese. Ha inoltre evidenziato l’importanza di utilizzare i proventi delle attività russe sequestrate per riparare le infrastrutture energetiche prima dell’inverno. Von der Leyen ha inoltre espresso fiducia nel futuro dell’Ucraina come membro dell’Unione Europea, lodando i progressi del paese verso l’adesione nonostante la guerra.

Anche Josep Borrell, Alto rappresentante UE per la Politica estera, ha sottolineato la resilienza ucraina. Ha ricordato che, sebbene la guerra in corso abbia raggiunto mille giorni, il conflitto è iniziato con l’annessione della Crimea nel 2014, quindi in realtà i giorni di conflitto sarebbero quattromila. Borrell ha evidenziato il fallimento del piano iniziale di Vladimir Putin di conquistare Kiev rapidamente, elogiando la determinazione ucraina sul campo di battaglia e il sostegno costante dell’Ue.

Con il conflitto che continua a infliggere un alto costo umano e materiale, le dichiarazioni delle autorità ucraine ed europee riflettono la determinazione a resistere all’aggressione russa e a garantire un futuro libero e stabile per l’Ucraina.


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