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Roma, pellegrini beati e romani spennati

di Eleonora Ciaffoloni -


Roma, pellegrini beati e romani spennati – Cronache settimanali dai disagi verso il Giubileo 2025

Più diminuiscono i giorni che ci separano dall’inizio del Giubileo 2025, più aumenta il costo della vita a Roma. Immaginatelo come un doppio grafico che con l’avanzare dei giorni vede l’innalzamento dell’asticella del simboletto “€”, ma con la linea che non arriva al traguardo, visto che questo pauroso trend non vedrà il suo termine il 24 dicembre, anzi. Anche quando il meno davanti ai giorni che mancano all’Anno Santo se ne andrà, continueremo a vedere invece il “+” sui prezzi dei beni nella Capitale. E non parliamo solamente di un affitto più caro per una stanza d’hotel o di un B&b in alta stagione, ma anche per i beni di prima necessità: alimenti, bevande e affitti, anche per chi non è un turista o un pellegrino. Numeri le cui previsioni spaventano se pensiamo che già ad oggi un caffè o una bottiglietta d’acqua nel centro della città arrivano a costare 4 euro, cioè il 300% in più rispetto al prezzo medio. A denunciarlo, con una nota congiunta, sono stati i sindacati locali (Cgil di Roma e del Lazio e la Uil del Lazio) che si sono uniti in un appello al sindaco Roberto Gualtieri, chiedendo un incontro urgente. Il tema al centro non è tanto l’aumento della domanda (naturale, con l’arrivo di circa 35 milioni di pellegrini e turisti in un anno) col conseguente aumento dell’offerta, ma qualcosa di più subdolo che però nel nostro Paese conosciamo bene. Sono le pratiche speculative di alcuni operatori economici che, secondo i sindacati, stanno approfittando (e non poco) della situazione “straordinaria”. E se per un turista di passaggio questo aumento di costi andrà a bilancio solamente come una vacanza un po’ più costosa. A pagarne il prezzo altissimo – in tutti i sensi – saranno i romani, che dovranno pur mangiare, bere e dormire da qualche parte anche se ci sono le celebraizoni per l’Anno Santo. Per questo diventa urgente un incontro con le istituzioni locali e con il sindaco, perché se questo vuole essere il Giubileo “di tutti”, il primo cittadino è chiamato a dover bilanciare sviluppo e accessibilità per una città che sia davvero per tutti. Non basterà il “patto della Carbonara” a 12 euro per tutti – proposto da Consumerismo No Profit. Sul tavolo ci sono interi quartieri di persone che si stanno spostando sempre più ai margini della città e che lì rimarranno anche quando il Giubileo sarà un ricordo. Perché il 2025 finirà e con lui il grande evento del mondo Cattolico. E poi chi lo berrà il caffè a 4 euro?


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