Attualità

Violenza di genere, il negazionismo di sinistra non fa il bene delle donne

di Lino Sasso -


È polemica per le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che in un videomessaggio trasmesso nel corso della presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin, che si è svolta ieri presso la Sala della Regina della Camera dei deputati, ha posto l’accento sul nesso tra violenza di genere e il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Ovviamente, dietro l’affermazione del ministro non c’era alcun intento discriminatorio, ma solamente la drammatica e, se vogliamo, banale constatazione di un dato di fatto: non ovunque nel mondo le donne sono considerate e, conseguentemente, trattate allo stesso modo. Mentre in Italia, in Europa e, più in generale, in Occidente si lotta per ridurre in gender gap, partendo dal sacrosanto principio della parità sia formale che sostanziale tra donne e uomini, altrove si è ben distanti anche solamente dall’avere percezione di questa uguaglianza. E volerlo negare in nome del politicamente corretto o, peggio ancora, dell’opportunità del momento non rende di certo un buon servizio a tutte quelle donne che in determinati paesi lottano, rischiando la vita e vere e proprie torture, semplicemente per il diritto di essere riconosciute come persone. Quelle stesse donne per le quali ci si sbraccia e si fa a gara nell’esprimere solidarietà quando vengono incarcerate, flagellate o lapidate solamente perché rivendicano il diritto a essere considerate come esseri umani in società dove vengono, invece, trattate in modi che non sono riservati neanche alle bestie. Quelle società dove non solo l’universo femminile non si vede riconosciuti diritti, ma nelle quali gli abusi di genere sono all’ordine del giorno, costituiscono la normalità. Non solo, perché negare strumentalmente l’esistenza di una netta differenza culturale nel concepire la donna non rende giustizia nemmeno a tutte le vittime di violenza di genere che si registrano quotidianamente anche in Italia. La violenza è violenza, gli abusi sono abusi e la sopraffazione è sopraffazione. Sempre, comunque e chiunque se ne renda protagonista. Non si può però negare che, essendo la violenza di genere un fenomeno dalla marcata matrice culturale la concezione stessa della donna fa la differenza e, può piacere o no ai benpensanti di certa sinistra che non hanno trovato di meglio da fare che attaccare il ministro Valditara, non ovunque nel mondo è possibile vivere l’essere donna allo stesso modo.


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