VISTO DA – Luciano Gaucci: l’uragano che scosse il calcio italiano
A volte con ironia, spesso con polemica, quasi sempre con nostalgia. È così che, almeno per chi l’ha vissuto, viene raccontato e ricordato Luciano Gaucci, l’imprenditore italiano che tra gli anni ’90 e 2000 ha infuocato il mondo del calcio nostrano. Ed è con la stessa nostalgia, ma anche con ammirazione dei testimoni, che viene riportato sullo schermo dal documentario Quando passa l’uragano (in onda su Sky Crime dal 5 novembre), una produzione originale Briciolafilm per Hearts Networks Italia, prodotto da Nicola Prosatore e con la regia di Giacomo Del Buono e Paolo Geremei. Immagini di repertorio, interviste esclusive, sprazzi di match e tantissimi ricordi: in un mix di contenuti vecchi e nuovi il documentario ripercorre la vita di Luciano l’uragano Gaucci. Dagli inizi, da Roma, dall’impresa di pulizie ereditata dal suocero fino all’ingresso in pompa magna nel mondo del “pallone” con l’acquisto dell’A.C. Perugia. Non me ne vogliate, la mia fede calcistica e le mie origini non potranno, in tal senso, dare una visione totalmente imparziale: perché Gaucci per il Perugia e per Perugia è stato come uno sconquasso sportivo e imprenditoriale che ha cambiato il volto di una squadra e di una comunità di cittadini che, a quel tempo, si poteva dire “assopita”. Il ricordo rimarrà per sempre e per questo motivo, rivedendo le immagini di allora e ascoltando le parole di chi l’ha conosciuto, incontrato, vissuto da vicino, non si può non rimanere catturati dal suo personaggio. Attenzione, però, non si parla di beatificazione del personaggio, anzi. Se ne notano tutte le sfaccettature, dalla grande attenzione ai dettagli e al cogliere il “momento giusto” fino alle sceglie sbagliate e talvolta scellerate di chi ha sempre cercato di avere sempre di più. Gli aneddoti la fanno da padrone: lo spareggio per la Serie B perso a tavolino per un cavallo donato al suocero dell’arbitro, alla sfuriata-litigata con il presidente del Bari Matarrese, fino all’ingaggio del figlio di Gheddafi nella rosa del Perugia. Le promozioni, le grandi sfide, le intuizioni esotiche e le scoperte di grandi talenti: Nakata, Materazzi, Rapajic, Gattuso e Grosso. Ma anche le fughe, le piccole e gradi truffe, fino al crak finanziario. L’alternanza tra quello che è stato vissuto attraverso le vecchie immagini e il ricordo, attuale, dei figli Alessandro e Riccardo e dei suoi collaboratori ed ex giocatori, ne ha ridato una immagine veritiera e piena di contraddizioni, ma senza mai perdere di vista la sua visione, la stessa che ha cercato di trasmettere a quel mondo di allora, forse ancora poco pronto a personaggi di questo calibro. L’ascesa e la caduta sono raccontate con gentilezza, rispetto e mai in tono inquisitorio come invece spesso siamo stati abituati a vedere. Per questo, che sia stato chiamato visionario o truffatore, amante dei cavalli e delle giovani donne, Luciano Gaucci è riuscito a dare più di una scossa al sistema calcio italiano mostrando e portando avanti operazioni imprenditoriali all’avanguardia. E questo documentario ce ne offre una visione a tutto tondo, strappandoci grandi sorrisi, ma anche qualche lacrima
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