Mattarella, “Il Presidente della Repubblica è un arbitro ma anche un meccanico”
Nel corso delle cerimonia per i 25 anni dell’Osservatorio permanente giovani-editori il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il suo intervento ha detto che “in quasi dieci anni mi è capitato più volte di dover adottare decisioni che non condivido, ovviamente. Il presidente della Repubblica promulga leggi ed emana decreti e ha delle regole da rispettare, più volte mi è capitato di promulgare una legge che non condivido, ritenendola sbagliata o inopportuna. Ma è stata varata dal Parlamento e ho il dovere di promulgarla. Solo in un caso posso non farlo, quando rilevo che nel testo vi sono evidenti incostituzionalità e allora ho il dovere di non promulgarle. Ma deve essere evidente, non basta un dubbio, altrimenti usurperei i compiti della Corte Costituzionale”. A pochi giorni dalla risposta data a Elon Musk che aveva commentato i giudici protagonisti del caso Albania, rispondendo alle domande di alcuni studenti, il Capo dello Stato ha ricordato che “i poteri dello Stato sono tutti chiamati a collaborare ciascuno nel suo compito, rispettando quello degli altri. E’ il principio del check and balance, dei contrappesi, dei limiti e degli equilibri, perché è importante per qualunque organo, per qualunque potere, il potere degli altri organi, perché non vi sia nessuno nel nostro ordinamento che abbia troppo potere. Il contenimento dei propri limiti é fondamentale come il controllo di organi imparziali”. E a proposito del proprio ruolo, Mattarella ha poi aggiunto che “essere arbitro significa sollecitare al rispetto delle regole tutti gli altri organi costituzionali dello Stato e significa ricordare a tutti i limiti delle proprie attribuzioni e delle sfere in cui operano. Vale per il potere esecutivo, legislativo, giudiziario. Ciascun potere e organo dello Stato deve sapere che ha limiti che deve rispettare perché le funzioni di ciascuno non sono fortilizi contrapposti per strappare potere l’uno all’altro, ma elementi della Costituzione chiamati a collaborare, ciascuno con il suo compito e rispettando quello altrui”. Oltre che arbitro, Mattarella ha definito il ruolo del Capo dello Stato anche come quello di un meccanico che “entra particolarmente in attività quando il sistema si blocca, quando per una qualunque causa c’è un inceppamento del sistema, perché non tutto è prevedibile. Quando il sistema si blocca il Presidente della Repubblica interviene per aiutarlo a rimettersi in funzione”, ha aggiunto.
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