Esteri

Le destre deforestano la “maggioranza Ursula”. Socialisti e Verdi al palo

di Ernesto Ferrante -


La “maggioranza Venezuela” ha inviato un messaggio chiarissimo alla “maggioranza Ursula”. Il rinvio di un anno dell’attuazione del regolamento contro la deforestazione importata, con alcune modifiche al testo proposte dal gruppo Ppe, è stato approvato con il sì dei Popolari, dei Conservatori, dei Patrioti e della destra radicale dell’Europa delle Nazioni Sovrane. Socialisti, Verdi e Sinistra hanno votato contro sia ai due emendamenti sia nello scrutinio finale. I liberali di Renew, dopo aver serrato i ranghi nelle fasi iniziali, si sono spaccati sul voto conclusivo.

Le modifiche approvate non sono di poco conto. Viene definita, tra le altre cose, una nuova categoria di Paesi “a rischio zero di deforestazione” che potrebbero esportare nell’Ue senza sottostare ai controlli che sono imposti per le importazioni da chi rientra nelle categorie già previste, a rischio “basso”, “standard” o “alto”. Rilevante è anche il dato numerico complessivo. La posizione della plenaria sul regolamento emendato è stata approvata con 371 voti a favore, 240 contrari e 30 astenuti.

“In coalizione con l’estrema destra, il Ppe ha indebolito le disposizioni chiave del regolamento Ue contro la deforestazione”, ha scritto l’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento Europeo (S&D) in una nota, esprimendo “profonda delusione” per quello che considera un “significativo passo indietro per gli impegni ambientali dell’Ue”.

“Al momento la maggioranza Ursula non c’è più e lo si è visto anche oggi col voto sul regolamento sulla deforestazione. C’era un accordo di non proporre emendamenti alla proposta della Commissione che prorogava solo l’applicazione delle norme. Il Ppe invece non l’ha fatto, ha mantenuto degli emendamenti”, hanno spiegato ancora i Socialisti.

Il braccio di ferro per il via libera alla vicepresidenza esecutiva per il commissario indicato dall’Italia, Raffaele Fitto, esponente di Fratelli d’Italia, ha fatto saltare i fragili equilibri esistenti. S&D si lecca le ferite: “Il problema non è Fitto in quanto tale, ma il fatto che si è rotto un patto di collaborazione tra popolari e socialisti e lo si è visto nell’audizione di Teresa Ribera. Mentre quella di Fitto si è svolta con correttezza anche da parte dei socialisti, alla candidata spagnola sono stati rivolti fortissimi attacchi che esulavano dalle competenze, ben oltre la normalità”.

Per la presidente della Commissione europea è già tempo di scelte: “Ora il Ppe e von der Leyen devono dare una risposta chiara su come intendano andare avanti e con quale maggioranza”.

Sul fronte italiano esulta la Lega: “La maggioranza Ursula esce nuovamente sconfitta al Parlamento europeo. Anche a Bruxelles il vento sta cambiando, dimostrando ancora una volta non solo che un’altra maggioranza è possibile: è già realtà”.

Fratelli d’Italia critica l’oltranzismo ideologico delle sinistre, che le ha portate al deragliamento politico. “L’approvazione della revisione del regolamento sulla deforestazione consente di migliorare il testo iniziale depurandolo dagli eccessi e dagli estremismi di cui lo avevano caricato le sinistre. Ha vinto l’approccio pragmatico del centrodestra a difesa della conservazione dell’ambiente, mentre le sinistre escono sconfitte pur di difendere i loro preconcetti”, ha detto l’eurodeputato e co-presidente del gruppo dei conservatori Ecr Nicola Procaccini.

È la prima volta che sono passati degli emendamenti riguardanti un dossier legislativo con la maggioranza di destra, formata da Ppe, Ecr, “Patrioti” e sovranisti. In precedenza i “blitz” erano riusciti per risoluzioni non vincolanti, come quella sul Venezuela, o non legislative (bilancio Ue e calendario delle audizioni dei commissari designati).

Lo scrutinio è stato caratterizzato anche dai malfunzionamenti delle apparecchiature individuali di voto elettronico, con la presidente del Parlamento, Roberta Metsola, impegnata nell’arduo compito di far cambiare posto ad alcuni eurodeputati per consentirgli di votare correttamente.


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