Scholz alle battute finali. Germania presto alle urne
Olaf Scholz si sottoporrà il 16 dicembre al voto di fiducia del Bundestag. Il capo del governo, la cui coalizione è andata in frantumi, “porrà la questione di fiducia per iscritto l’11 dicembre”, e i deputati voteranno lunedì 16 dicembre, hanno dichiarato Rolf Mutzenich, leader del gruppo parlamentare Spd, e il leader dei conservatori Cdu/Csu, Friedrich Merz, in due conferenze stampa separate.
“Non ho problemi a chiedere una mozione di fiducia prima di Natale, se tutti sono d’accordo”, aveva detto Scholz intervenendo all’emittente Ard in risposta alle crescenti pressioni, soprattutto da parte dell’Unione Cristiano-Democratica (Cdu), per anticipare le elezioni generali previste per il prossimo settembre.
Nel corso di un’intervista, il cancelliere ha affermato di aver lottato fino alla fine per tenere insieme Spd, Verdi e liberali: “Ho sopportato il fatto di continuare a fare buon viso a cattivo gioco in nome del compromesso e della cooperazione, a volte anche in modo piuttosto sgradevole. Ma quando è finita, è finita”.
Amara la sua chiosa finale: “Senza i miei ripetuti sforzi per ottenere cooperazione e compromessi, il governo non sarebbe durato così a lungo, non sarebbe nemmeno stato formato”.
Il percorso, a meno di clamorosi colpi di scena dell’ultima ora, è ormai definito. Dopo la decisione della Camera, il cancelliere proporrà lo scioglimento del Bundestag al Presidente Frank-Walter Steinmeier ai sensi dell’articolo 68 della Costituzione tedesca. Quest’ultimo avrà 21 giorni per procedere. In caso di scioglimento, verrà fissata contemporaneamente la data delle elezioni, da tenersi entro 60 giorni, in base all’articolo 39 della Carta Costituzionale. Di norma, il Presidente segue la raccomandazione del governo per la data delle elezioni. Il ritorno alle urne è in programma per domenica 23 febbraio, tra meno di tre mesi e mezzo.
Tutti i partiti tedeschi, ad eccezione della nuova Alleanza Sahra Wagenknecht (Bsw) stanno beneficiando della profonda crisi politica che ha messo fine alla coalizione tripartita. A rivelarlo è il sondaggio condotto dall’Insa per la Bild. La Spd non perde né guadagna punti. L’Afd, invece, ha tratto vantaggi dagli ultimi eventi.
La Cdu/Csu, blocco conservatore e principale forza di opposizione, sale al 32,5% guadagnando 0,5 punti percentuali. I Verdi ne guadagnano uno pieno e raggiungono l’11,5%. Anche i Liberali della Fdp vengono dati in crescita: con il 5% possono superare la soglia di sbarramento.
Il balzo in avanti più evidente viene registrato in casa Afd, dove con l’1,5% in più delle preferenze rispetto al mese di ottobre, il partito sale al 19,5%. Due i fattori che avrebbero favorito questo risultato secondo il capo dell’Insa Hermann Binkert, citato dalla Bild: la fine della coalizione e l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti.
Al momento è difficile prevedere è quali saranno i partner dell’eventuale nuova coalizione, dato che le legge elettorale tedesca, proporzionale con soglia di sbarramento, non assegnerà la maggioranza assoluta dei seggi ai cristianodemocratici.
L’Insa ha anche interpellato un campione di 2008 persone per valutare il tasso di gradimento dei leader politici. Boccone amaro per il cancelliere, che occupa il 19mo posto nella classifica dei 20 personaggi più amati, con 32,7 punti (-1). Ultimo in classifica l’esponente di Afd Tino Chrupalla (31,6).
Altri protagonisti dell’aggregazione collassata sono comunque davanti a Scholz. La ministra dell’Interno federale Nancy Faeser (Spd) ha 32,8 punti. Il ministro silurato delle Finanze Christian Lindner (Fdp) 34,8. Il collega dell’Economia verde Robert Habeck è al 15mo posto), mentre il capo della diplomazia tedesca Annalena Baerbock è al 17mo.
In testa c’è il ministro della Difesa Boris Pistorius, Spd, che incamera due punti rispetto all’ultima classifica Bild, arrivando al 53,1, con un vantaggio di oltre 20 lunghezze su Scholz. Un dato, quest’ultimo, che potrebbe aprire il dibattito interno sul migliore candidato cancelliere.
Torna alle notizie in home