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Hot parade

di Redazione -


Sale: Ferragnex. L’Italia, anzi il mondo, tira un sospiro di sollievo. La pace è tornata. Non in Ucraina, nemmeno in Medio Oriente. Ma tra i Ferragnez anzi i Ferragnex. In una nota congiunta (dei loro legali) Chiara e Fedez ci rendono edotti d’aver trovato un accordo sul divorzio. Niente mantenimento e foto dei figli calmierate. Tutto sarà rigidamente e scrupolosamente fissato in un vademecum già sottoscritto dalle parti. Fino al prossimo dissing. Ok.

Stabile: Var-arbitri. Beato il popolo che non ha bisogno del Var. “Ma che significa?”, tuona Andonio Conte di fronte alle scuse Dazn sul Var: “Può non essere chiamato se l’arbitro sbaglia” per il rigorino concesso all’Inter e sbagliato per giustizia divina da Calhanoglu, uno che i penalty non li sbaglia mai e se l’ha sbagliato stavolta è davvero dura non vederci lo zampino restitutorio della dea Eupalla. Ma ormai siamo oltre la farsa: questo sport è calcio, sì, ma negli attributi. E ancora continuano a spacciarcelo per lo spettacolo che fu, che non è e che più non sarà.

Scende. Volodymyr Zelensky. Gli americani, dicono i russi, vogliono nuove elezioni per sbarazzarsi di lui. Trump parla più con Putin, smentite comprese, che con lui. L’Europa, il cui sostegno è inossidabile, già parla qua e là di pace. L’Ucraina è la prima promessa elettorale che The Don vuole mantenere. Qualche testa cadrà. Che gli americani sono stufi di lui e che stanno lavorando perché a Kiev si vada al voto, magari già nel 2025. E chissà come finirà.

*di Simone Donati


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