Economia

Manovra: dalla web tax alle pensioni, ecco tutti gli emendamenti

di Cristiana Flaminio -


Manovra, sarà un lunedì da leoni per il ministro Giorgetti: entro le 16 si presentano gli emendamenti e Forza Italia (ma non solo) è già pronta a scaricare una raffica di correzioni e accorgimenti al documento di bilancio proposto dal Mef alle aule parlamentari. I temi, però, sono di quelli importanti, decisivi. E non sono squisitamente economici ma, chiaramente, hanno una valenza politica importante, precisa. A cominciare dalle pensioni minime che, per gli azzurri, dovrebbero essere rimpinguate di (almeno) altri 3-5 euro al mese rispetto alla soglia dei 617 euro riconosciuti ai percettori dall’attuale manovra. Poi c’è la partita, importante, dell’Irpef. Per gli azzurri è necessario abbassare la seconda aliquota dall’attuale 35% al 33% ampliando, contestualmente, anche la fascia di reddito fino a raggiungere i 60mila euro annui. Per farlo c’è bisogno di capire quanto incasserà il governo dal concordato. Più risorse arriveranno, più importante sarà la sforbiciata a favore del ceto medio. Ed è per questo che Fi punta, ormai da tempo, a riaprire i termini del concordato stesso. Gli azzurri, poi, vorrebbero rimodulare la rimodulazione proposta in manovra sulle quote di spettanza per le aziende farmaceutiche.  Su questo fronte, nei giorni scorsi, s’era alzata la voce del presidente di Farmindustria Marcello Cattani che, al Sole 24 Ore, aveva bollato il mancato rialzo del tetto della spesa farmaceutica come un attacco all’industria che “costerà alle aziende 2 miliardi nel ’24 e 2,5 miliardi nel ‘25”. Finita qui? Manco per idea. Forza Italia continua a sostenere l’idea di esentare le pmi e i giornali dal pagamento della web tax, e a proposito ha parlato il presidente dei senatore Gasparri che ad Affari italiani ha ribadito la sua posizione: vanno stangati gli Over the top, non le aziende che operano sul web. Per farlo, Fi vuole reintrodurre la soglia dei 750mila euro di ricavi digitali. Inoltre in casa Fi si lavora a ridurre la tassa sulle plusvalenze da criptovalute: il governo l’ha portata al 42% con la precisa idea di indurre gli italiani a investire su altri strumenti (magari i titoli di Stato). Il modello azzurro è basato su una sorta di progressività. Del resto, il settore crypto cambierà molto e l’elezione negli Usa di Trump può cambiare le carte in tavola. Non manca, infine, la richiesta di congelare la sugar tax (caldeggiata invece da parte dell’opposizione) e invocata, a gran voce, dal settore che teme contraccolpi pesanti anche sui livelli occupazionali. Dubbi, infine, sull’imposizione di esponenti nel Mef nelle società che otterranno fondi pubblici e la proposta di escludere, dal blocco parziale del turnover della Pubblica amministrazione, le forze dell’ordine per evitare (anche) che carabinieri e poliziotti siano costretti a stare sul campo ben . Insomma, la manovra è partita e gli emendamenti la raggiungono. Il dibattito è (appena) cominciato.


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