Cronaca

Un venerdì (più) nero: sciopero dei mezzi senza fasce di garanzia

di Claudia Mari -


Un venerdì nero più del solito quello che si prospetta per la giornata di oggi, caratterizzata da uno sciopero nazionale dei mezzi pubblici locali che durerà 24 ore. Perché più nero del solito, perché dopo tanti anni non ci saranno fasce di garanzia. Stop a autobus, tram e metro in tutte le principali città italiane, dove per tutto il giorno non seguiranno gli orari prestabiliti (garantiti) nelle ore di punta, solitamente pensate per agevolare pendolari e studenti. L’agitazione è stata proclamata dai principali sindacati del settore, tra cui Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e altri, per chiere il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto a fine 2023, e una riforma complessiva del settore della mobilità pubblica. Tra le motivazioni dello sciopero figurano anche la cronica carenza di risorse e la necessità di politiche di programmazione che possano rispondere adeguatamente alle esigenze di un’utenza sempre più insoddisfatta. In tutto questo però, almeno per i passeggeri, c’è una buona notizia: i sindacati visto hanno garantito l’impiego del 30% del personale in specifici orari, per assicurare alcuni collegamenti essenziali, come quelli verso porti e aeroporti, e per garantire i servizi di particolare rilevanza sociale, come il trasporto dei disabili e gli scuolabus. E infatti città per città, sono stati previsti orari e servizi differenziati con quel 30% di personale: a Milano il servizio della metropolitana sarà disponibile solo dalle 8:45 alle 15 e dalle 15 alle 18, mentre la linea M4, che collega San Babila all’aeroporto di Linate, rimarrà attiva per tutta la giornata. Le linee A e B della metro saranno operative dall’apertura alle 8:30 e dalle 17 e dalle 20, con alcune linee di superficie disponibili in orari simili. Simili i casi di Napoli, Bologna e Torino, dove per alcune ore i passeggeri potranno godere del servizio. Lo sciopero arriva in una settimana già complicata: martedì, infatti, il personale ferroviario si era fermato in seguito a un episodio di violenza contro un capotreno, con disagi che avevano colpito migliaia di pendolari. Domani sarà invece il turno del trasporto locale, che, senza fasce di garanzia, costringerà molti a cercare soluzioni alternative per i propri spostamenti. Con questa iniziativa, i sindacati puntano a sensibilizzare su una crisi che coinvolge non solo il rinnovo contrattuale, ma anche l’urgenza di rivedere l’intero sistema della mobilità pubblica in Italia.


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