Attualità

Sicurezza a rischio e la sinistra dimentica le vittime

di Giulia Sorrentino -


Ennesima vittima. Ennesima vittima italiana per colpa di uno straniero nel nostro territorio. Stiamo parlando di Rosario Ventura, il capotreno accoltellato a Genova per aver osato chiedere il biglietto a un passeggero. Ma oramai tutto ciò non fa più nemmeno notizia. Ci dimentichiamo i nomi delle vittime, le loro storie, le famiglie che hanno lasciato. Ma per cosa? Per appassionarci a tragedie non ancora avvenute nel Mar Mediterraneo, per narrazioni che non conosciamo nel profondo ma che sono strumento di una propaganda fintamente buonista portata avanti da chi, come il Pd, ha completamente dimenticato i nostri diritti per fingere di favorire quella degli stranieri. Anche se vorrei sapere che cosa ha fatto davvero la sinistra in tanti anni per integrare davvero gli immigrati. Sapete di che origine è l’uomo che ha ferito un nostro cittadino? È egiziano. Proprio l’Egitto che la magistratura ritiene un paese non sicuro. E quindi, fatemi capire, siamo noi il rifugio mondiale di problemi culturali presenti in altri paesi? Siamo noi a dover subire omicidi,violenze e maltrattamenti? Siamo noi a dover accogliere in modo indistinto e indiscriminato? Quello che stupisce è che ci siano italiani che non arrivano a cogliere questo cortocircuito, che non scelgono la bandiera tricolore, che hanno dimenticato cosa sia una patria e perché dovremmo essere orgogliosi di difenderci tra di noi. Signori della sinistra, volete ricordarvi almeno che ciò che accomuna qualunque partito dovrebbe essere la nostra identità e spinta culturale? Perché lo avete dimenticato? È tale il desiderio di supremazia, è tale il giustizialismo indefesso da mandare a processo l’allora ministro degli Interni, oggi ai trasporti, Matteo Salvini? Sapete cosa siamo diventati? Un paese razzista, ma razzista contro gli italiani, perché non ci sarebbe motivo alcuno al di fuori del cieco pensiero discriminatorio verso noi stessi per non comprendere che qualcuno è dalla parte sbagliata della storia. Va bene, molti non amano la cartina geografica, ma quei confini ci sono ed è nostro dovere farli rispettare per la tutela di chi ha scelto di restare a combattere per il proprio paese. Siamo sotto attacco in una guerra ideologica in cui i dogmi stanno prevalendo su intelletto e pensiero critico. 


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