Sogin ha iniziato a smantellare la vecchia centrale nucleare di Caorso, in provincia di Piacenza. L’ufficialità è arrivata in una nota diramata proprio dalla società di Stato deputata alle opere di smantellamento dei siti nucleari e alla gestione dei rifiuti radioattivi. Da Sogin fanno sapere che a Caorso, in quella centrale attiva ai primi anni ’80 fino al 1990, chiusa dopo il referendum dell’87 che ha bloccato le attività nucleari sul suolo italiano, sono iniziati i lavori di spooling. In pratica, i tecnici specializzati stanno facendo a pezzi le strumentazioni per poi passarle ai controlli e verificare lo stato di un’eventuale contaminazione. Sarà un lavoro duro per Sogin: dal cantiere di Caorso, infatti, si prevede lo smantellamento di (almeno) 3.400 tonnellate di materiale di vario genere. La maggior parte, circa l’88 per cento, sarà immediatamente rilasciabile dopo, si capisce, le operazioni necessarie di trattamento per la decontaminazione. Il resto, pari a circa il 12% del materiale della centrale di Caorso, verrà stoccato da Sogin come rifiuti radioattivi e poi destinato, quando ci sarà, al deposito nazionale delle scorie. Si tratta di quasi 400 tonnellate di materiale di vario genere. Il focus, però, è sul materiale che sarà salvato grazie, spiegano dalla società, “alle tecniche avanzate di trattamento e decontaminazione utilizzate durante le attività” che consentiranno “di recuperare una significativa percentuale dei materiali smantellati”.