Altro che novità, un bluff di nome Kamala
Kamala, sai che novità! Eppure la Harris, la candidata dem che in queste settimane ha parlato alla pancia degli elettori per tentare di fermare l’avanzata del “pericoloso tiranno” Donald Trump, si è presentata agli americani come il nuovo che avanza. “È il momento di voltare pagina, di superare le divisioni. È il momento di una nuova generazione di leader in America. E io sono pronta”, ha detto nel suo comizio finale a Washington. Tra risatine isteriche e attacchi personali al tycoon, Kamala Harris sfoggia l’immagine di quel volto nuovo che salverà gli Stati Uniti, convinta che tanto la gente dimentica facilmente, che nessuno soppeserà i suoi quattro anni da vice presidente a fianco di Joe Biden, che proprio a lei aveva affidato uno degli obiettivi più importanti della Casa Bianca. Kamala, infatti, avrebbe dovuto arginare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, rappresentando un’alternativa radical al muro anti-migranti caro a Trump. Una missione che l’aspirante presidente Usa ha fallito in pieno. E a certificarlo non sono certo gli avversari repubblicani, ma gli stessi big del partito democratico che appoggiano l’americana dalle radici indo-giamaicane, troppo lontana da quella fetta di popolazione naturalizzata che il visto l’ha ottenuto con il sudore della fronte. Kamala non è un modello per le minoranze, dato che il suo sogno americano l’ha trovato bello e pronto, ben confezionato dalla sua famiglia così ricca da permettere alla figlia scuole private a una carriera da procuratore. Insomma, l’immagine poco bianca della Harris è tutt’altro che la realtà, ma una sorta di bluff, espressione delle dinastie dem. Così come la sua azione da numero due degli States, che non ha portato a nulla. Di fronte all’emergenza immigrazione clandestina, la vice presidente, negli ultimi quattro anni, ha parlato troppo e risolto zero. La sua ricetta per fermare i migranti dal Centro America è stata quella di lanciare appelli ovunque andasse. “Voglio essere chiara con le persone di questa regione che stanno pensando di intraprendere quel pericoloso viaggio verso il confine tra Stati Uniti e Messico: non venite”, ripeteva dal Guatemala. Un mantra che man mano è diventato una barzelletta, mentre le più grandi città d’America venivano invase da disperati. E l’amministrazione Biden, grazie all’incompetenza di Harris, finiva nel mirino dei democratici più in vista. Tra tutti il sindaco di New York, Eric Adams, costretto a prendere posizioni nette per giustificare lo sperpero di denaro pubblico per l’assistenza dei migranti e le tendopoli sui marciapiedi. Un disastro, che Kamala ignora sperando che lo faranno anche gli elettori. Perché lei vuole a tutti i costi essere la novità. Che se questo è il nuovo che avanza, la vera novità resta il secondo mandato a Trump.
Torna alle notizie in home