Colpo per milioni: rapina da film a Piacenza, in fuga la banda
I vigili del fuoco impegnati per ore a spegnere l'incendio degli automezzi da parte della banda in fuga
Un colpo per milioni di euro, si è subito detto, in una rapina da film. Questa notte una banda di ladri organizzata di tutto punto – almeno 15/20 persone secondo gli investigatori – ha assaltato la sede Dhl di Monticelli d’Ongina, a cavallo tra le province di Piacenza e Cremona. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola e dei colleghi del Nucleo investigativo di Piacenza, il gruppo di malviventi avrebbe organizzato il colpo in ogni dettaglio, riuscendo a portare via tantissima merce, soprattutto dispositivi hi-tech. Una precisione organizzativa che sembra cozzare con un bottino che, sul mercato della ricettazione, vale meno, forse molto, del suo valore ufficiale di vendita.
Entrata in azione a notte inoltrata, la banda arrivata sul posto con due furgoni e un’automobile, si sarebbe divisa in due gruppi. Una parte dei malviventi si è occupata di piazzare e incendiare macchine e furgoni (di cui erano entrati in possesso da un precedente furto) per bloccare gli accessi ed impedire l’arrivo tempestivo delle forze dell’ordine. Per riuscire a rallentare l’intervento, una volta scattato l’allarme, hanno gettato per terra anche chiodi a tre punte. Nel frattempo, un’altra squadra è penetrata con auto e camion nel piazzale della ditta, sfondando le sbarre e tenendo sotto il tiro le guardie all’ingresso. Poi hanno iniziato a svuotare il magazzino pieno di telefonini, tablet e computer nuovi. Infine, tutti i malviventi si sono dati alla fuga, dirigendosi in direzione del casello autostradale verso Cremona.
Ora, le indagini sulla rapina, simile ad altre recenti – mentre si procede ad un inventario della merce asportata – procedono innanzitutto sulla scorta delle immagini catturate dalle telecamere degli impianti di telesorveglianza esterna. Le prossime ore e l’approfondimento delle indagini potranno riservare novità qualora gli inquirenti possano contare anche su telecamere interne, innanzitutto per verificare se i rapinatori si siano diretti a colpo sicuro nei reparti che ospitavano i prodotti hi-tech o abbiano svaligiato anche altre aree. E spunta la prima abituale domanda: tra loro c’era una talpa?
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