A caccia della vespa velutina: in Toscana un piano per combattere la killer delle api da miele
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Si chiama radiotracking, in italiano radiotelemetria: è la tecnica innovativa grazie alla quale, con una speciale strumentazione, nei giorni scorsi è stato localizzato, nella zona di Vaiano in provincia di Prato, un nido di vespa velutina, il primo nido individuato in Toscana utilizzando questa tecnologia per monitorare la diffusione di una specie aliena importata dall’Asia.
Il primo positivo risultato nell’ambito del Piano regionale di gestione di questo insetto. Lo coordinano tre dipartimenti universitari, quello di Scienze Veterinarie con quello di Biologia dell’Università di Pisa e quello di Biologia dell’Università di Firenze mentre la distruzione o la neutralizzazione dei nidi è affidata a tre associazioni apistiche toscane. La scoperta, spiega l’assessora all’Agricoltura Stefania Saccardi, “in un area di nuova colonizzazione. Essere riusciti a localizzare e rimuovere il nido può contribuire a ridurre il numero di regine fondatrici presenti nella prossima stagione produttiva”.
Un’azione necessaria per neutralizzare questa specie che attacca le api da miele. Le vespe velutine, o calabroni dalle zampe gialle, sono una specie predatrice – vespa velutina nigrithorax – introdotta dall’Asia nei primi anni 2000 in Europa e segnalata in Toscana a partire dal 2017. Vorace predatrice di api da miele, minaccia i servizi di impollinazione forniti dalle api e l’intero settore apistico.
L’applicazione della tecnica del radiotracking con il ritrovamento del primo nido in Toscana, fa seguito al recente ritrovamento del primo nido di vespa velutina in Piemonte. Basato sul posizionamento di un piccolissimo emettitore denominato Tag o Pin direttamente sulla vespa, permette di trasformarla in una sorta di antenna trasmettitore che ha portato gli operatori ad individuare il nido di Vaiano, posto in una siepe infestata dall’edera, ad altezza d’uomo e a circa 400 metri dall’apiario che stato precedentemente attaccato da uno sciame.
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