Attualità

Cartoni per la pizza, giubbotti ecc: stop Ue a un tipo di Pfas

di Dave Hill Cirio -


Attenzione ai cartoni per la pizza, ma non solo. Nello scorso mese di settembre la Commissione Ue ha adottato nuove misure ai sensi del regolamento Reach, la normativa sulle sostanze chimiche, con lo scopo di limitare l’uso dell’acido più noto con il nome di PFHxA e delle sostanze ad esso correlate, sottogruppi di quelle, perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche, da tempo note come Pfas, molto persistenti e mobili in acqua e il cui uso in alcuni prodotti rappresenta un rischio per la salute umana e l’ambiente che ora la Commissione vuole marchiare come “inaccettabile”.

La restrizione proibirà la vendita e l’uso di queste sostanze nei tessuti di consumo, come le giacche antipioggia; negli imballaggi alimentari, come i cartoni per la pizza; nelle miscele di consumo come gli spray impermeabilizzanti; nei cosmetici, come i prodotti per la cura della pelle e in alcune applicazioni di schiuma antincendio. Via libera a questa sostanza, invece, nei semiconduttori, nelle batterie o nelle celle a combustibile per l’idrogeno verde.

La restrizione entrerà formalmente in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dopo periodi di transizione compresi tra 18 mesi e 5 anni, a seconda dell’uso, consentendo il tempo per la sostituzione con alternative più sicure. Il problema, come sempre, deriverà dal monitoraggio e dai controlli effettuati sullo stoccaggio di materiali già prodotti con queste sostanze, per evitarne l’arrivo tra le mani delle persone

I Pfas, da tempo all’indice di proteste generalizzate in varie parti del mondo e anche in Italia, sono chiamati “prodotti chimici eterni” perché non si decompongono nell’ambiente naturale. Utilizzati in molti processi industriali e in molti prodotti di consumo, richiedono un’attenzione speciale, considerando il gran numero di casi di contaminazione del suolo e dell’acqua, inclusa l’acqua potabile.


Torna alle notizie in home