Mistero sulla morte di un volontario italiano in Ucraina
Mistero – indagini in corso in Italia a cura della Digos – sulla morte di Massimiliano Galletti, un volontario italiano di 59 anni da mesi in Ucraina, morto per lo scoppio di una granata nella zona di Kiev che aveva raggiunto dopo aver chiesto e ottenuto una aspettativa dal Comune di San Benedetto del Tronto ove era impiegato nell’Ufficio Anagrafe. La decisione, per raggiungere il Paese in guerra e prestare soccorso – non si sa bene se a titolo personale o inquadrato nei ranghi di qualche organizzazione locale – alle vittime degli attacchi di guerra.
Una morte avvenuta quasi in sordina – solo una pec dell’Ambasciata italiana a Kiev recante il suo Atto di morte per il decesso che sarebbe avvenuto lunedì scorso in circostanze tutte da chiarire lo avrebbe reso noto – e in alcun modo finora trattata né dalla Farnesina, abitualmente attenta a tutti gli spostamenti e alla situazione dei cittadini italiani all’estero, specie nei Paesi attraversati da conflitti di guerra – e nemmeno dal governo: finora, nessun commento ufficiale o istituzionale sul decesso di un nostro connazionale in un Paese al centro della manovra dell’esecutivo Meloni fin dalla sua nascita, per gli aiuti da prestare all’Ucraina nel contrasto all’invasione delle truppe russe ma anche per i riflessi delle strategie da tempo messe in atto per contribuire, insieme ad altri Paesi dell’Unione europea alla ricostruzione del Paese: assidui, in tal senso, gli approfondimenti, in Italia e sul posto, da parte del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Galletti era volontario cinofilo della Protezione civile, spesso impegnato con i suoi cani molecolari in missioni di ricerca e soccorso in questa veste, le cronache regionali e i social lo indicano impegnato in Ucraina prima in operazioni di ricerca svolte nei boschi e poi affiancato agli interventi dei vigili del fuoco di Kiev. Ora, il mistero più fitto sull’episodio che ne ha causato la morte ferendo peraltro un altro italiano lì a Kiev con lui.
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