La gaffe di Biden, l’assist a Trump: la campagna elettorale Usa nella spazzatura
epa11693440 Former US President and Republican Presidential Candidate Donald J. Trump speaks during a campaign event at Resch Center in Green Bay, Wisconsin, USA, 30 October 2024. Trump is running against Democratic presidential candidate US Vice President Kamala Harris and the United States will hold its election on 05 November 2024. EPA/JEFFERY PHELPS
La campagna elettorale americana finisce nella, anzi sulla, spazzatura. Dopo le furibonde polemiche sulle frasi del comico Tony Hinchcliffe che aveva bollato Portorico come “isola piena di spazzatura”, tocca a Joe Biden prendersi gli strali di Donald Trump che si presenta al comizio in Wysconsin guidando un autocompattatore. Il tycoon è una furia: “Devo iniziare col dire – ha tuonato il candidato Gop alla Casa Bianca – che 250 milioni di americani non sono spazzatura”. Biden, invece, aveva definito proprio come “spazzatura” gli elettori che avrebbero avuto intenzione di sostenere la corsa e la candidatura del suo acerrimo rivale. Il presidente uscente è riuscito nell’impresa di centrare una gaffe clamorosa che ha ritorto contro i democratici il passo falso di Hinchcliffe. Che, a sua volta, aveva imbarazzato e non poco l’estabilishment repubblicano preoccupato dalle conseguenze delle frasi del comico sulle intenzioni di voto delle folte comunità latinos degli Stati Uniti. Joe Biden, a chi gli chiedeva un parere sulla sparata contro Portorico, ha replicato con durezza: “Donald Trump non ha carattere. Non gli interessa della comunità latina. L’altro giorno uno degli oratori a un suo comizio ha definito Porto Rico un’isola galleggiante di spazzatura. L’unica spazzatura che vedo galleggiare là fuori sono i suoi sostenitori”. A nulla sono valsi i tentativi di porre una pezza. Dall’entourage del presidente hanno fatto sapere che Biden ha utilizzato un (evidentemente) poco chiaro genitivo sassone: si riferiva “al suo sostenitore” e non “ai suoi sostenitori” (in inglese “his supporters’s” e non “his supporters”). Ma non gli ha creduto nessuno. Perché mister Biden ha mancato a una regola base del marketing elettorale: non si disprezza il pubblico. E ha finito per dare ragione a chi, nel comitato elettorale di Kamala Harris, aveva chiesto (e fino a un certo punto ottenuto) di tenere Biden fuori dalle fasi finali della disfida proprio per evitare che incappasse in una delle sue disastrose gaffe. È andata proprio così. Con Biden a prendersela con gli elettori repubblicani, esacerbando ancora di più gli animi, e a capovolgere contro la sua vice la figuraccia che avrebbe potuto costare carissima a The Don. Che, con il giubbetto catarifrangente, rafforza la sua immagine di uomo del popolo. Smontando un’altra arma retorica utilizzata dai dem e cioè il fatto che la Harris abbia lavorato, per un po’, da McDonald’s. Dai fast food alla spazzatura, la campagna elettorale tocca vette finora inusitate.
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