Corea del Nord: test del suo missile balistico capace di colpire gli Usa
La Corea del Nord testato uno dei suoi missili balistici più potenti con un lancio in direzione del Mar del Giappone. Il volo del vettore è stato il più lungo e l’altitudine raggiunta la più alta rispetto a quelli sperimentati finora da Pyongyang. Secondo il ministro della Difesa giapponese, Gen Nakatani, si è trattato di un missile balistico intercontinentale che ha superato i 7mila chilometri di altitudine e volato per un’ora e 26 minuti. Il super missile sarebbe in grado di colpire gli Stati Uniti.
I militari sudcoreani hanno registrato un lancio avvenuto dalla regione di Pyongyang intorno alle 7.10 di questa mattina (ora locale), poche ore dopo l’appello lanciato da Washington e Seul alle autorità nordcoreane affinché ritirino le loro forze militari nordcoreane dalla Russia. La Corea del Nord lo ha definito un test “cruciale” nel quadro della sua intenzione di “potenziare le sue forze nucleari, sotto la supervisione di Kim Jong un”.
“Questo test risponde pienamente all’obiettivo di informare i nostri rivali della nostra intenzione di reagire”, ha dichiarato Kim al momento del lancio, citato dall’agenzia nordcoreana Kcna, parlando di una “azione militare appropriata”. Gli Stati Uniti e loro alleati nella regione hanno provocato una escalation di tensioni e “rappresentano una minaccia” alla sicurezza della Corea del Nord, ha aggiunto il leader.
La Defence Intelligence Agency sudcoreana aveva indicato, dopo una serie di analisi, che un’operazione di questo tipo potesse avvenire prima delle elezioni presidenziali statunitensi del 5 novembre. “I preparativi sembrano essere quasi completi per il lancio di un missile intercontinentale a lungo raggio, che includerà un vettore spaziale”, aveva spiegato l’agenzia al parlamento. “I preparativi per il lanciamissili sono completi ed è già stato dispiegato in una certa area”, aveva rivelato ancora l’intelligence.
La Casa Bianca ha condannato “con decisione” quanto avvenuto come “violazione flagrante” delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La Corea del Nord aveva già provato con successo un altro Icbm lo scorso anno. Il missile sperimentato oggi sarebbe caduto al largo della zona economica esclusiva del Giappone, 300 chilometri a ovest dell’isola di Hokkaido.
La Cina ha espresso “preoccupazione per l’evoluzione” della situazione nella Penisola sudcoreana. “Come Paese vicino della Penisola Coreana, la Cina è preoccupata per l’evoluzione della situazione nella Penisola”, ha fatto sapere Lin Jian, portavoce del ministero degli Esteri, sollecitando una “soluzione politica della questione della Penisola”.
Riguardo il presunto invio di militari nordcoreani nell’oblast russo di Kursk, l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, ha definito le notizie “menzogne spudorate”. “Queste dichiarazioni sulla presenza di soldati nordcoreani al nostro fronte non dovrebbero sorprendere nessuno, perché sono tutte menzogne spudorate”, ha accusato davanti al Consiglio di Sicurezza, incolpando Washington e Londra di “disinformazione”.
“Queste dichiarazioni sui soldati nordcoreani al fronte sono palesi bugie e servono solo a distrarre l’attenzione dai problemi veramente importanti che minacciano la pace e la sicurezza internazionale”, ha rincarato la dose il diplomatico, sottolineando che “anche se tutto ciò che i nostri colleghi occidentali dicono sulla cooperazione tra Russia e Corea del Nord fosse vero, perché gli Stati Uniti e i loro alleati cercano di imporre una logica fallimentare sostenendo di avere il diritto di aiutare il regime di Zelensky, di mobilitare la difesa e l’intelligence della Nato, mentre gli alleati della Russia non hanno il diritto di fare lo stesso?”.
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