Economia

C’è lo sciopero generale, la Triplice sindacale non più

di Giovanni Vasso -

Sventolio di bandiere colorate della Cgil, Cisl e Uil alla manifestazione unitaria dei sindacati per il lavoro, la crescita, il welfare e per cambiare il fisco a piazza del Popolo a Roma, 16 giugno 2012. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI


Sarà sciopero generale. E nemmeno tanto. Non è una grande sorpresa, per carità. L’ostilità dei sindacati della Cgil e della Uil rispetto alla manovra presentata dal ministro Giancarlo Giorgetti e dal governo Meloni non è di sicuro una novità. Così come non sorprende nessuno che la Cisl, un tempo cuore della Triplice sindacale, non sia stata nemmeno avvisata dell’iniziativa degli altri organismi sindacali. Ci si attendeva la convocazione. Non di Sbarra, ma delle piazze. Ed è arrivata, ieri, in una conferenza stampa congiunta in cui Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, segretari generali rispettivamente di Cgil e Uil, hanno affermato che il 29 novembre prossimo i lavoratori si fermeranno per protestare contro le scelte dell’esecutivo. E proprio i due leader sganciano siluri contro la Cisl e il suo segretario Luigi Sbarra: “La Cisl ha dichiarato che la manovra va bene. Oppure ho letto male?”, s’è chiesto Landini. Che ha rimarcato la distanza dal sindacato (un tempo amico): “C’è una diversa valutazione. Uno dovrebbe essere contento per una manovra che riduce il potere di acquisto dei salari, che allarga la flat tax e peggiora la situazione? Dovrei essere contento e dire bravo? Poi c’è la libertà sindacale”. Infine la mazzata: “Se altre organizzazioni pensano che il compito di un sindacato sia dire sempre al Governo come sei bravo e bello ed essere d’accordo, io invece penso che bisogna tutelare gli interessi dei lavoratori. Siamo un soggetto autonomo e giudichiamo i governi per quello che fanno. La nostra mobilitazione non è contro qualche altro sindacato – ha aggiunto Landini – ma è portare a casa risultati per tutti i lavoratori, anche i non iscritti al sindacato”. Bombardieri non è da meno: “Abbiamo letto le loro posizioni, una settimana fa la Cisl ha fatto un documento in cui dice che le sue priorità sono diventate risultati. Tra le priorità e i risultati – spiega il segretario generale Uil – la Cisl dice che c’è il taglio del cuneo fiscale e contributivo, per il quale siamo soddisfatti anche noi rivendicando il fatto che però non comporta un aumento salariali; la defiscalizzazione dei fringe benefit, mentre noi continuiamo a dire che serve la contrattazione di secondo livello; la conferma degli incentivi alle assunzioni, ma le aziende dicono che hanno bisogno di misure strutturali e non mi pare ci siano; sulla sanità dice di essere soddisfatta, come anche sulle pensioni ed extraprofitti”. E infine, anche lui, prende le distanze dal sindacato cattolico: “C’è una visione diametralmente opposta, con grande rispetto registriamo visioni completamente diverse”.

Accuse sanguinose a cui la Cisl ha risposto. Con altrettanto vigore. Proprio il segretario Luigi Sbarra, da Firenze dove ha partecipato al consiglio generale del sindacato regionale toscano, ha rivolto parole di fuoco al “dirimpettaio” Cgil: “A Maurizio Landini, che nella conferenza stampa di oggi si è permesso di offendere la Cisl, consigliamo vivamente di rivestire i panni del sindacalista e di smetterla di fare da traino a un`opposizione politica che non ha davvero bisogno di collateralismi”, ha tuonato Sbarra. Che ha aggiunto: “Si rischia in questo modo – ha spiegato – di fare un danno sia ai partiti sia alla rappresentanza sindacale, che perde di credibilità e di autonomia. La Cisl ha sempre rifiutato la logica della cinghia di trasmissione, e chiede rispetto per un pluralismo che evidentemente il segretario della Cgil non tollera, tanto da dileggiare chi non la pensa come lui”. Pertanto, Sbarra ha esorcizzato il mito dell’egemonia sindacale: “Caro Landini, le egemonie non esistono più, se non per chi se le auto-infligge. Non certo la Cisl, che va avanti orgogliosamente per la sua strada, proponendo un modello sindacale radicalmente diverso, realmente autonomo, pragmatico, riformista e partecipativo”.

Allo sciopero generale, dunque, la Cisl non ci sarà. Cgil e Uil hanno indetto otto ore di sciopero generale, con manifestazioni territoriali nelle piazze italiane. La protesta è prevista per il 29 novembre e capiterà, anche stavolta, di venerdì. Tra le ragioni della mobilitazione ci sono l’inadeguatezza della manovra “a risolvere i problemi del Paese”, la difesa del potere d’acquisto e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali. Proprio su quest’ultimo fronte, la scelta del governo di ritirare i fondi (4,6 miliardi) per gli incentivi all’automotive dirottandoli sulla Difesa ha scatenato l’ira dei sindacati.


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