Soldati nordcoreani nel Kursk. Botta e risposta tra Rutte e Lavrov
Il dispiegamento di soldati della Corea del Nord nell’oblast russo di Kursk per respingere oltre confine gli incursori ucraini ha allargato lo scontro in atto tra Kiev e Mosca ai rispettivi alleati. Sulla questione è intervenuto anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte: “Posso confermare che le truppe nordcoreane sono state mandate in Russia e dispiegate nella regione di Kursk”.
Ieri mattina, “una delegazione della Repubblica di Corea”, ha relazionato al Consiglio del Nord Atlantico e “agli altri nostri partner dell’Indopacifico Australia e Nuova Zelanda, sul crescente coinvolgimento della Corea del Nord nella guerra illegale di aggressione russa all’Ucraina”, ha fatto sapere Rutte. La delegazione “includeva rappresentanti di alto livello dei servizi segreti sudcoreani e del Ministero della Difesa. Anche gli alleati hanno condiviso la loro intelligence”.
L’utilizzo di truppe nordcoreane, ha continuato il segretario generale, segna “un’altra violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e una pericolosa espansione della guerra della Russia. La crescente cooperazione tra Russia e Nord Corea è una minaccia alla sicurezza dell’Indopacifico e a quella euroatlantica, mina la pace nella penisola coreana e alimenta la guerra russa contro l’Ucraina”.
L’olandese ha parlato apertamente di uno “scambio” tra le parti. Pyongyang “ha fornito alla Russia milioni di munizioni e missili balistici, che stanno alimentando una guerra nel cuore dell’Europa, minando la pace globale e la sicurezza”. Vladimir Putin, invece, “sta fornendo alla Corea del Nord tecnologia militare e altri sostegni, per aggirare le sanzioni internazionali”.
Per l’ex premier dei Paesi Bassi il soccorso di Kim Jong-un è “anche un segnale della crescente disperazione di Putin: oltre seicentomila soldati russi sono stati uccisi o feriti nella guerra di Putin. E lui non è in grado di sostenere questo assalto all’Ucraina senza sostegno dall’estero, perché gli ucraini stanno contrattaccando con coraggio, resilienza e inventiva”. Ribadito il sostegno militare a Volodymyr Zelensky, che sarà ulteriormente rafforzato.
Secondo il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, “questa cooperazione militare illegale tra la Russia e la Corea del Nord scuote fondamentalmente l’ordine internazionale basato sulle norme e minaccia la pace nella penisola coreana e nel mondo”.
“Siamo ansiosi di lavorare con l’Ue e i suoi Stati membri per trovare risposte pratiche”, ha detto il leader della Corea del Sud in una telefonata con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. La presidente ha assicurato a Yoon che la risposta dell’Ue a questo sviluppo “si concentrerà sulla cooperazione con la Repubblica di Corea e altri partner che la pensano allo stesso modo”.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha respinto al mittente le accuse: l’accordo con la Corea del Nord “in alcun modo viola il diritto internazionale, perché fornisce, tra le altre cose, sostegno reciproco nel caso in una delle due parti debba reagire a un attacco militare”.
“L’intero testo è stato pubblicato”, ha affermato il capo della diplomazia russa, rivendicando “la posizione assolutamente aperta e onesta, mentre dichiarazioni ingannevoli (dei Paesi occidentali) sull’invio di truppe sulla base di qualche pretesto non sono altro che un tentativo di giustificare quello che stanno già facendo”.
Il ministro ha ricordato che il presidente Putin “ha già ripetutamente fornito informazioni specifiche sul fatto che militari degli eserciti occidentali stanno combattendo nelle fila delle forze armate ucraine: ci sono mercenari e cosiddetti volontari, come istruttori, senza i quali sarebbe impossibile usare non solo armi a lungo raggio di fabbricazione occidentale ma anche armi a lungo raggio ucraine”.
I soldati occidentali “sono attivi da lungo tempo in Ucraina – ha denunciato Lavrov – questo fa parte della guerra ibrida che la Nato e la Ue stanno conducendo contro il nostro Paese e siamo ben consapevoli di questo”.
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