Attualità

Roma, se alla metro manca l’A-B-C

di Eleonora Ciaffoloni -



Roma, se alla metro manca l’A-B-C – Cronache settimanali dai disagi verso il Giubileo 2025

Lo ricordo ancora quel luglio 2022 quando, di fronte al cartello delle prossime chiusure della linea A della metropolitana di Roma, mi trovai a pensare a una soluzione per il limitato servizio. Un tempo lungo di certo, perché da luglio di quell’anno, dicevano gli avvisi, la riapertura totale sarebbe stata in data 8 dicembre 2023: un anno e mezzo di sacrifici per poi tornare a pieno regime. “Te piacerebbe” diremmo a Roma, e infatti mi sarebbe proprio piaciuto. Invece siamo a fine ottobre 2024 e di prendere la metro A dopo le 21 (dalla domenica al giovedì) non se ne parla. Senza dimenticare che, in questi mesi, diverse stazioni sono state chiuse per il rinnovo dell’infrastruttura per settimane, tra cui le turisticissime Ottaviano (riaperta) e Spagna (riaperta, ma con cantiere aperto). E ora, a detta di Atac e del Comune di Roma, tutto finirà in data 5 dicembre 2024, a una manciata di giorni dall’inizio del Giubileo. Qualche osservatore esterno potrebbe chiedersi: “Tutte queste lamentele per una sola linea della metro?”. Peccato che di linee a Roma ce ne siano appena tre e le stesse fanno a gara per vincere il premio della “meno peggio”. Entra in questa competizione anche la metro B famosa, suo malgrado, di tempi di attesa ai binari dai 9 ai 20 minuti, che significano un sovraffollamento dentro i vagoni da ora di punta a Mumbai. Senza contare i vari blackout, stop (per ultimo quello di mercoledì scorso con la linea interrotta per ore) e rallentamenti con tempi di percorrenza pari a quelli dei romani, quelli antichi: a piedi. Per intenderci, circa “due ore per nove chilometri” testimonia un pendolare. Ora, anche per alcuni passeggeri della B, sarà il caso di rimettere la sveglia, almeno fino al 7 dicembre prossimo: la linea chiuderà alle 21 nella tratta Castro Pretorio-Laurentina, il tutto per la realizzazione dell’interscambio tra le linee B e C nel nodo Colosseo-Fori imperiali. “Si tratta di variazioni del servizio indispensabili per la prosecuzione dei lavori della tratta San Giovanni-Fori Imperiali della linea C. Lavori al termine dei quali sarà possibile disporre del primo nodo di scambio tra le linee metro B e C” si legge sul sito Atac. E no, non ci siamo dimenticati della leggendaria, monca, linea C. La stessa che dal primo novembre (al 7 dicembre, appunto) chiuderà alle 20.30 sull’intera linea San Giovanni-Pantano per lasciare spazio allo svolgimento dei collaudi nella tratta per il Colosseo. Beh, perché poi c’è il Giubileo. Ma sapete quand’è che la tratta San Giovanni-Colosseo vedrà la fine dei lavori? Luglio 2025. E la riapertura? Settembre 2025. Praticamente a Giubileo finito. Eppure, per il sindaco Gualtieri l’inaugurazione sarebbe arrivata proprio “in occasione del Giubileo”. Attenti, però: c’è un motivo dietro tale ritardo: la tratta T3 della metro C (San Giovanni-Colosseo) ha subito una serie di varianti al progetto, tra cui il cambio di nome di alcune stazioni. La stazione “Colosseo/Fori Imperiali” diventerà “Colosseo”, mentre “Amba Aradan/Ipponio” sarà rinominata “Porta Metronia”. Aggiornamento che richiederà una spesa aggiuntiva di oltre 859.000 euro. Non se ne avrà a male la buon’anima della Sora Lella se la citiamo ogni volta per palare della sua amata città. Attualmente, i lavori sono completati al 91%, con 400 persone attive nel cantiere e il coinvolgimento di circa 1.600 aziende.


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