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Così affondò l’inaffondabile Bayesian: le strane morti di chi sfidò HP
È la notte fra il 18 ed il 19 Agosto ed il Bayesian, superyacht a vela di 56 metri, con un albero di 70 metri e due motori da 720 Kw, varato nel 2005 e revisionato solo quattro anni fa, è all’ancora nella rada di Porticello, a pochi chilometri da Palermo.
E’ un’imbarcazione giudicata inaffondabile, idonea ad affrontare traversate oceaniche, che abbina le tecnologie più avanzate e sofisticate al lusso degli interni.
Alle ore 3 e 50 minuti, secondo quanto narrato da tutti i media mainstream, si abbatte sullo yacht una tempesta di carattere eccezionale, che in un minuto fa affondare questo gioiello dell’ingegneria navale italiana. Viene invece miracolosamente risparmiata un’imbarcazione olandese, anch’essa in rada, la Sir Robert Baden Powell, una goletta varata nel 1957. Il capitano di questo veliero sarà addirittura il primo ad accorrere in soccorso ai naufraghi del Bayesian. Ci fu effettivamente questo evento climatico eccezionale? Secondo i dati meteo ufficiali della città di Palermo, il giorno 19 la raffica di vento più potente fu di 48 km orari, definita nel mondo nautico “Vento Fresco”, mentre si sarebbero dovuti superare i 75 km orari per la “Burrasca Forte”.
Secondo invece i dati trasmessi dagli anemometri (strumenti di misura del vento) del Bayesian e della goletta olandese, veniva rilevato un vento di 22 km orari alle ore 3 e 50′, sceso a meno di 7 km orari alle ore 4 e 06′ quando, in automatico, è stato lanciato il segnale di affondamento dal superyacht.
Per quale motivo si continua ancor oggi, a distanza di mesi, ad enfatizzare condizioni meteo apocalittiche? Mistero.
E’ inoltre incomprensibile il motivo che porta i media a continuare a ribadire che il Bayesian si sia inabissato in meno di un minuto, non lasciando scampo alle sette vittime.
Sono invece passati ben 16 minuti fra l’inizio degli eventi atmosferici e l’affondamento del natante, come si può evincere dal suo tracciato satellitare.
Le cabine erano collegate al ponte da una scala di 14 gradini, per quale motivo le sei persone decedute hanno lasciato i loro letti e, invece di salire, sono state ritrovate in altre cabine? Perché invece la settima vittima, unica fra l’equipaggio, è stata ritrovata in mare? Perché l’intero equipaggio, a parte il cuoco, si è messo in salvo, mentre dei dodici passeggeri ne sono deceduti sei?
In molti hanno puntato l’indice su un’enorme massa d’acqua che sarebbe entrata dal portellone di poppa lasciato aperto, fatto però smentito da immagini fotografiche scattate dagli ospiti del Sir Robert.
E per quale motivo andò in avaria l’impianto elettrico, dato che il portellone della sala macchine, a chiusura stagna, è stato trovato chiuso dai subacquei della Marina Militare, come testimonia il filmato mandato in onda da Nicola Porro su Rete4?
Sempre da detto video, si può constatare che la leva di accensione dei motori non è stata azionata. Perché l’espertissimo capitano del Bayesian non ha utilizzato i motori per affrontare le onde o per cercare riparo avvicinandosi al porto?
Tutte domande che restano finora senza alcuna risposta, nel riserbo più assoluto del Procuratore Capo di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, che ha finora indagato il capitano e due membri dell’equipaggio, accusati di naufragio ed omicidio colposo plurimo.
Ma se questa vicenda ha dinamiche più che oscure, le vittime sono decisamente note.
Il proprietario del superyacht (intestato in realtà alla moglie) era il magnate Mike Lynch, definito il Bill Gates britannico, influente imprenditore, noto nei campi della sicurezza informatica e dell’intelligenza artificiale. Muore anche sua figlia diciottenne, mentre sua moglie è fra i sopravvissuti.
Altre vittime sono il presidente di Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer, uno dei banchieri più potenti al mondo e l’avvocato Chris Morvillo, socio di uno dei più importanti studi di New York, insieme alle rispettive consorti.
La crociera nel Mediterraneo era stata voluta da Lynch, per festeggiare la fine della lunghissima causa intentatagli dalla HP per frode, conseguente alla cessione di un’azienda del britannico al colosso americano. Accusa dalla quale Lynch, tutelato da Morvillo e con la testimonianza a favore di Bloomer, era stato prosciolto.
Macabra coincidenza: il socio di Lynch, Stephen Chamberlain, coimputato nel processo, muore il 17 agosto, investito da un’auto, vicino a Cambridge.
Ma un’ulteriore enorme ombra su questa vicenda la getta Marco Armoni, esperto in cyber security, conoscente ed ex collega di Lynch, poiché entrambi consulenti per la National Security Agency, l’ente responsabile della sicurezza nazionale degli USA.
Secondo Armoni, intervistato da Porro, Lynch non si separava mai da una SD Card (scheda simile a quelle dei cellulari), indispensabile per attivare un sistema di analisi di dati digitali, provenienti da tutto il globo, rendendoli fruibili in tempo reale.
Una card del valore di qualche miliardo, sostiene Armoni, ambita da qualsiasi potenza straniera. Sarà per questo che il tratto di mare dove giace il Bayesian è presidiato giorno e notte dalla Guardia Costiera?
Domande che avranno mai risposte? Più probabile che, come successo per la “terribile burrasca” che fece affondare nel Lago Maggiore una barca zeppa di 007 italiani e del Mossad, cali il silenzio e l’oblio.
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