Furto di dati, ennesimo caso di dossieraggi abusivi
La cronaca ci ha consegnato nuovo furto di dati attraverso sofisticati sistemi informatici finalizzato al confezionamento di veri e propri dossier. L’inchiesta della quale si occupa la Dda di Milano, in capo al pm Francesco De Tommasi, sta facendo emergere dettagli inquietanti e una fittissima rete di rapporti che coinvolgono a vario titolo anche malavita organizzata, forze dell’ordine, magistrati e politici. L’organizzazione confezionava dossieraggi anche su commissione e poteva avvalersi dei più moderni strumenti informatici per effettuare il furto di dati sensibili a danno praticamente di chiunque. Dalle indagini è emerso, infatti, che la banda sarebbe entrata in possesso anche di una mail del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Molteplici sarebbero stati poi gli accessi abusi a danno del presidente del Senato, Ignazio la Russa, e dei suoi figli. A chiedere ai suoi uomini di effettuare i controlli abusi sarebbe stato lo stesso presidente della Fondazione Fiera, Enrico Pazzali, titolare della società di intelligence
Equalizer, al centro dell’inchiesta milanese. Ma da quanto emerge il furto di dati sarebbe di una portata enorme e riguarderebbe addirittura file classificati. Al punto che il Viminale ha dato mandato al Capo della polizia, Vittorio Pisani, di acquisire dall’autorità giudiziaria gli atti di indagine utili per avviare verifiche su ipotizzati accessi abusivi alle banche dati del Ministero dell’Interno o sull’utilizzo illecito delle stesse. La preoccupazione è tanto più forte in virtù del fatto che parte dei dati scaricati illegalmente dalla banda potrebbero essere finiti anche in paesi stranieri. Lo sottolinea lo stesso pm nella richiesta di custodia cautelare nei confronti degli indagati nella quale si legge che c’è anche il “rischio” che i dati e le informazioni prelevate vadano in mano “di agenzie straniere e che all’estero possa essere creata e detenuta una banca dati destinata a conservare le informazioni”.
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