Politica

Emiliano, schiaffo a De Luca: “Terzo mandato? No grazie”

di Cristiana Flaminio -

MICHELE EMILIANO PRESIDENTE REGIONE PUGLIA


L’ultimo schiaffo a Vincenzo De Luca glielo dà, seppur indirettamente, Michele Emiliano che ha annunciato di rinunciare a correre per il terzo mandato da governatore della Regione Puglia. In un’intervista, Emiliano ha dichiarato di aver deciso così non certo per ragioni tecniche ma per un motivo politico. Dando, sostanzialmente, ragione a Elly Schlein e al Partito democratico che vorrebbe imporre la stessa regola anche al presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che invece si sta muovendo, insieme alla sua maggioranza, per riscrivere la legge elettorale regionale campana. “La questione non è tecnica, io sono candidabile. La nostra legge elettorale non è stata mai adeguata al limite dei mandati, se lo facessimo il conteggio ripartirebbe da zero. Il punto è politico”, ha affermato Emiliano. Che ha aggiunto: “Io ho investito nella costruzione della generazione successiva e questa generazione è pronta. Imporre il nome del presidente uscente sarebbe un atto politicamente sbagliato”. E infine la chiosa che non manca di un po’ d’amarezza: “Io sono dell’idea che politicamente sia necessario cambiare e per questo mi tiro fuori. Anche perché vorrei evitare di farmi archiviare dagli altri: voglio archiviarmi da solo. Deve finire bene”.

In rampa di lancio per guidare la coalizione di centrosinistra in Puglia ci sarebbe Antonio Decaro, che già è stato successore di Michele Emiliano sulla poltrona di sindaco del capoluogo pugliese di Bari. Tuttavia Decaro è stato di recente eletto al parlamento europeo per la Circoscrizione Sud e divenuto presidente della Commissione Ambiente della Camera di Strasburgo. E quindi la scelta non è del tutto scontata, anzi. “Penso che sarebbe il candidato naturale, ma non ho capito cosa voglia fare – ha affermato il presidente uscente della Regione Puglia -. Il successo elettorale e il conseguente ruolo prestigioso che gli è stato riconosciuto credo lo abbia messo in difficoltà. Dovrà ragionarne con sé stesso, con la sua famiglia e, se vorrà, con me”.


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