Esteri

Assalto ad Ankara: Erdogan bombarda i curdi del Pkk in Iraq e Siria

di Ernesto Ferrante -


Raid aerei della Turchia nel nord dell’Iraq e in Siria. Non c’è ancora una rivendicazione ufficiale, ma subito dopo l’attacco armato contro la sede delle Turkish Aerospace Industries, Ankara ha parlato di terrorismo. Due assalitori sono stati identificati, secondo il ministero degli Interni, come membri del Pkk. I nomi riportati dai media locali sono quelli di Ali Orek, nome in codice “Rojger”, e Mine Sevjin Alcicek.

“Infliggiamo la punizione necessaria agli ignobili del Pkk”, ha affermato il ministro della Difesa, Yasar Guler. “Quarantasette obiettivi terroristici distrutti” e “59 terroristi neutralizzati”, compresi due “leader”, hanno aggiunto dal ministero.

Il presidente Recep Tayyip Erdogan, da Kazan (in Russia) per il summit dei Brics, ha definito quello attribuito ai separatisti un “attacco efferato” che ha “rafforzato la determinazione della Turchia” nel voler “eliminare il terrorismo”.

L’attacco alle porte della capitale è arrivato dopo l’invito che Devlet Bahceli, leader del partito del movimento nazionalista (Mhp, alleato di Erdogan), ha rivolto a Abdullah Ocalan, in carcere dal 1999, a parlare in Parlamento per annunciare le fine del “terrorismo” e del Pkk.

Le Forze democratiche siriane (le Fds), a guida curda e sostenute dagli Usa, hanno denunciato l’uccisione di 12 civili, compresi due minori, e il ferimento di 25 persone nel nord e nell’est della Siria. “Questa barbara aggressione dimostra l’ostilità della Turchia contro il popolo (curdo) nel nordest della Siria”, hanno detto le Fds. Per la Turchia, le Ypg che ne fanno parte sono una organizzazione terroristica.


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