Esteri

La Corea del Nord al fianco della Russia in Ucraina. Kiev e Washington contro Pyongyang

di Ernesto Ferrante -


La Russia starebbe aiutando la Corea del Nord a eludere le sanzioni e a sviluppare le sue capacità nucleari in cambio di truppe e missili. Lo ha dichiarato il capo dell’intelligence militare ucraina Kyrylo Budanov al quotidiano The Economist. In precedenza, Budanov aveva dato per certo che circa 11mila soldati nordcoreani si trovassero già in Russia, pronti a combattere entro il 1° novembre.

Stando al capo del Pentagono, Lloyd Austin, anche gli Stati Uniti hanno delle informazioni credibili sulla presenza di militari nordcoreani in Russia. “Quello che stiano effettivamente facendo? È da vedersi”, ha continuato Austin, che questa mattina è stato ricevuto dal Papa in Vaticano. “Se sono cobelligeranti o se la loro intenzione è di partecipare in questa guerra a nome della Russia, questa è una questione molto, molto seria”, ha aggiunto ancora. Per il segretario alla Difesa statunitense un loro coinvolgimento “avrebbe impatto non solo in Europa ma anche nell’Indo Pacifico”.

Un alto funzionario dell’amministrazione Usa ha confermato che migliaia di militari della Corea del Nord sono arrivati nella Russia orientale e al momento sono sottoposti ad addestramento. Ma Washington non si sa ancora quale possa essere esattamente la loro missione.

“Le forze armate della Repubblica Popolare Democratica di Corea esistono, e dove si trovano? Chiedete, per favore, a Pyongyang!”, ha risposto così la portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova durante una conferenza stampa, denunciando la “campagna mediatica” ai danni del Cremlino da parte di Seul, Kiev e Washington.

Il Presidente russo Vladimir Putin incontrerà il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, domani a Kazan, a margine del vertice Brics+ per discutere del conflitto in Ucraina, ha reso noto il Cremlino. È la prima visita di Guterres in Russia da più di due anni. L’Onu non ha ancora confermato la missione del Segretario Generale.

“No all’escalation dei combattimenti” in Ucraina. Lo ha detto il presidente cinese, Xi Jinping, nel suo intervento al summit dei Brics, anche davanti al leader russo Vladimir Putin. “La crisi ucraina si trascina – ha affermato Xi – Dobbiamo seguire tre principi, ‘niente allargamento del campo di battaglia, niente escalation dei combattimenti e niente benzina sul fuoco’, in modo da calmare la situazione il prima possibile”.

Ancora scandali in Ucraina. Si è dimesso il procuratore generale Andriy Kostin nel quadro dell’inchiesta sulla corruzione su vasta scala nel sistema di reclutamento militare che garantiva ad alcuni l’esclusione dal richiamo. “Sono stati stabiliti abusi all’interno del sistema degli uffici della procura in Ucraina. Credo che sia giusto annunciare le mie dimissioni dalla carica di procuratore generale”, ha fatto sapere Kostin.


Torna alle notizie in home