Politica

Il caso Spano e l’oramai ministero del Gossip

di Giulia Sorrentino -


Ministero della Cultura: un altro caso, Spano si dimette, incarichi al Maxxi per il suo compagno durante la presidenza Giuli

Ridiamo per non piangere o piangiamo perché non c’è niente da ridere? È questa la versione nostrana di “essere o non essere” dopo aver sentito dello scoop targato Report su un presunto caso Boccia 2.0. Scoop che ha portato alle dimissioni di Francesco Spano per conflitto di interesse al Maxxi tra lui e il compagno Marco Carnabuci. Uno era segretario generale, l’altro consulente legale: “Ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro” ha detto il discussissimo ormai ex capo di gabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli. Ministro che ha prontamente risposto che “con grande rammarico, dopo averle più volte respinte, ricevo e accolgo le dimissioni del Capo di Gabinetto, Francesco Spano. A lui va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore”. Forse, visto che non abbiamo ancora capito perché fosse stato nominato, sarebbe stato meglio che l’incarico non lo avesse proprio accettato. C’è un altro tema però: Sigfrido Ranucci, è andato a pubblicizzare il caso in questione sia in radio che in tv da Lilli Gruber (no, non è un caso). E lo ha fatto nemmeno fosse il pr di una discoteca che sta cercando di fare sold out. Lilli non poteva che bearsi difronte al collega che rivela la presenza di “un secondo caso Boccia al ministero della Cultura” che riguarderebbe “lo svelamento di chat del vertice di Fratelli d’Italia in grado di far saltare in aria la poltrona del neo-ministro dell’infosfera Alessandro Giuli”. Scusi Ranucci, ma lei fa gossip o inchieste? Come mai un profilo come il suo non si rende conto che maltrattando in questo modo il ministero forse più importante che abbiamo, quello della Cultura, non si fa altro che danneggiare il Paese? O forse la priorità non è il Paese ma chi occupa determinati ruoli di potere? Prima Sgarbi, poi Sangiuliano, poi l’entourage di Giuli. Di solito tre indizi fanno una prova. Che la sua sia una trasmissione antigovernativa è lecito, ancor di più sulla Rai e ancor di più se si taccia questo governo di un inesistente fascismo e tentativo di imbavagliare i giornalisti. Ma c’è gente che questo pluralismo non lo merita, perché quando c’era la sinistra al governo (danni a parte) non ricordiamo tutte queste menti eccelse della destra nei salotti della tv pubblica. O forse pensate di dover presenziare necessariamente perché detenete l’egemonia culturale? A sinistra devono aver smesso di studiare filosofia quando hanno spiegato l’essere parmenideo: immobile, atemporale, finito. Perché è applicando (male) un concetto alto come quello di Parmenide che tentate, passando da vittime, di imporre un unico modello culturale: quello della cultura woke, della scrittura con gli asterischi, della fluidità, del pensiero unico, dogmatico e plasticamente precostituito. La sinistra ha quindi contribuito non poco a trasformare il nostro gioiello nel ministero del gossip.


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