Politica

Manovra 2025, le novità per lavoratori e pensioni minime

di Lino Sasso -


La platea dei lavoratori che con la manovra 2025 potranno beneficiare del taglio del cuneo fiscale si amplia ulteriormente rispetto a quanto inizialmente previsto. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, nel corso di un intervento a un evento della Lega, ha infatti annunciato che la misura riguarderà i redditi fino a 40 mila euro annuì e non più solamente quelli entro la soglia dei 35 mila. In questo modo, il taglio del cuneo sarà esteso a 1 milione e 300 mila lavorati in più rispetto ai 13 milioni che già beneficiano della misura attualmente in vigore.
Confermate anche le novità sulle pensioni minime che saranno oggetto di un aumento di quasi il 3% (2,7 per la precisione) oltre che all’indicizzazione rispetto all’inflazione. Gli assegni mensili arriveranno quindi a superare i 620 euro aumentando così di 6 euro rispetto a quelli attuali.
La nuova legge di Bilancio prevede anche un incremento dei fringe benefits per i neo assunti che, al fine di incrementare la mobilità del lavoro, accetteranno di trasferirsi oltre i cento chilometri spostando la propria residenza. Per questi lavoratori i benefici fiscali aumenteranno fino a 5 mila euro.
Fa poi discutere la maggioranza, ma al momento resta confermato, il nuovo tetto massimo allo stipendio dei manager pubblici con la manovra 2025. Fissato a 240 mila euro l’anno dal governo Renzi nel 2014, dopo l’introduzione effettuata da quello Monti tre anni prima, il tetto sarà adesso notevolmente abbassato, come annunciato sempre dal ministro Giorgetti. Il taglio riguarderà un terzo dell’attuale retribuzione che viene allineata a quella del presidente del Consiglio, ovvero a 160 mila euro. Una misura che non convince quanti temono che in questo modo si favorirà la fuga verso le aziende private di quanto possono ambire a guadagna decisamente superiori.


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