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Hezbollah attacca coi razzi, sirene suonano a Tel Aviv

di Cristiana Flaminio -


Hezbollah attacca coi razzi, Israele minimizza le conseguenze col sistema Iron Dome. Circa una ventina di missili sono partiti dal Libano, il gruppo sciita ha rivendicato l’azione affermando di aver voluto puntare alle basi militari e proprio al sistema antimissile israeliano. Tra gli obiettivi di Hezbollah c’erano la base Glilot dell’Unità 8200 a Tel Aviv, presso la sede del quartier generale del Mossad e la batteria di missili antiaerei Iron Dome. Proprio a Tel Aviv, questa mattina quando erano da poco passate le 6.30 ora locale, sono suonate le sirene d’allarme.

L’Idf ha comunicato che cinque razzi Hezbollah sono arrivati a Tel Aviv, di questi quattro sono stati intercettati proprio dall’Iron Dome mentre l’ultimo sarebbe precipitato in un’area disabitata dove è poi esploso. Inoltre altri quindici missili hanno colpito l’Alta Galilea e le alture del Golan mentre uno degli obiettivi messi nel mirino dal gruppo sciita libanese è stata anche la base navale Stella Maris che si trova nell’area nord-ovest di Haifa.

Intanto, da parte israeliana, continuano i bombardamenti in Libano. Nelle scorse ore le forze armate hanno riferito di aver distrutto un bunker al cui interno sarebbe stato custodito un autentico tesoro riferibile al Partito di Dio. Il portavoce Idf Daniel Hagari ha parlato di un “bunker deliberatamene collocato sotto un ospedale” che conteneva “più di mezzo miliardo di dollari in oro e contanti”. Soldi che, ha riferito Hagari, “potevano essere utilizzati per il Libano e invece sono andati ad Hezbollah”. L’obiettivo degli israeliani adesso diventa quello di colpire le riserve monetarie dei nemici “ovunque si trovino” e pertanto “l’aeronautica continua a sorvegliare e monitorare l’area” del bunker.


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