Attualità

Il migrante ucciso, il poliziotto indagato: Salvini e le elezioni

di Ivano Tolettini -


La morte a Verona domenica mattina del migrante Moussa Diarra (nella foto), regolare in Italia, dopo la colluttazione cercata senza motivo con un poliziotto che per difendersi spara. Il leader leghista Matteo Salvini che a una settimana dal delicato voto in Liguria, subito dopo la tragedia, rilascia dichiarazioni ruvide anche per solleticare la pancia del suo elettorato. La reazione degli avversari, come Matteo Renzi, che lo attacca: “Il ministro Salvini è uno sciacallo che si butta sulle notizie per prendere consenso”. C’è di tutto e di più nel dramma del ragazzo maliano, descritto come fuori di testa dai testimoni, che punta il coltello e cerca di colpire una pattuglia di agenti in servizio alla stazione. Del resto, chi aggredisce con un’arma da taglio un tutore dell’ordine per mettere a repentaglio la sua incolumità, deve mettere nel conto che la reazione anche a colpi di pistola, tutelata dallo Stato se proporzionale all’azione violenta, potrebbe costargli la vita. La tragedia della stazione ferroviaria di Porta Nuova, dove l’immigrato 26enne che alcuni testimoni raccontano che “sembrava indemoniato”, e che dopo avere cercato di aggredire una pattuglia dei vigili urbani che rilevavano un indicente stradale verso le 5, due ore più tardi è andato all’assalto degli agenti che presidiavano lo snodo ferroviario e che volevano identificarlo, sta scatenando reazioni di segno diverso.

Diarra si era visto respingere la richiesta di asilo come rifugiato. A metterci sopra il carico politico da novanta, con tutto il suo peso di vicepremier, è stato Salvini, che a una settimana dal voto in Liguria, ha postato a riguardo della morte del maliano che “con tutto il rispetto non ci mancherà. Grazie ai poliziotti per avere fatto il proprio dovere.” Anche l’assessora Stefania Zivelonghi, della giunta di centrosinistra di Damiano Tommasi, manifesta la solidarietà agli agenti della Polfer e alla Polizia locale coinvolti nell’aggressione, ma esprime “rammarico per la perdita di una vita umana”. Ieri, come di prassi, la Procura di Verona ha aperto un fascicolo a tutela del poliziotto per potere consentirgli di nominare eventuali consulenti, e in vista dell’autopsia la Pm Maria Diletta Schiaffino l’ha indagato per eccesso colposo di legittima difesa. L’agente subirà un procedimento disciplinare e potrebbe rischiare fino alla sospensione dal servizio. L’europarlamentare di FI ed ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, afferma che “non è mai bello quando muore una persona, ma quella del poliziotto è stata legittima difesa, lo stabiliscono le ricostruzioni fatte e lo possono confermare le tante telecamere installate nei pressi della stazione. Il poliziotto, dopo aver sparato colpi per dissuadere la persona armata di coltello, è stato aggredito e si è difeso, perciò mi auguro che non subisca gravose e costose indagini”.

POLEMICHE POLITICHE – Le dure parole di Salvini surriscaldano il termometro già caldo della polemica politica per la contrapposizione alla magistratura. Felice Romano, segretario del sindacato di polizia Siulp, osserva che “a chi propone letture fuorvianti ed ingenerose dell’accaduto, ricordiamo che i poliziotti hanno pochi istanti per decidere come reagire di fronte a una emergenza. E non lo fanno certo a cuor leggero. Il collega che per quanto è emerso dai primi accertamenti, sembra essere stato costretto – ribadiamo: costretto! – ad usare l’arma, ha, come spiega il comunicato della Procura della Repubblica, immediatamente dopo cercato di soccorrere l’aggressore che stava morendo. Basterebbe questo a capire che sotto quella divisa c’era una persona dotata di un profondo senso di umanità, che dovrà portare per tutta la vita il peso di quei brevi, drammatici momenti”. Per parte sua il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri, spiega che “sono a disposizione per la tutela morale, legale e ogni forma di assistenza per l’agente indagato per eccesso colposo di legittima difesa. A lui va dato ogni tipo di sostegno”. Per contro la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra, Aurora Floridia, torna sulle dichiarazioni di Salvini: “È inaccettabile che un ministro esulti per la morte di un uomo. La vita non può essere ridotta a un reato, al colore della pelle, allo status sociale ed economico”. Il vicepremier le replica: “Ribadisco il totale sostegno, mio e della Lega, a chi ha risposto ad un’aggressione, difendendosi e facendo il suo dovere”.


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