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Traffico di migranti, una rete sfruttava in Italia le rotte verso Francia a Regno Unito: 13 arresti

di Angelo Vitale -

(foto di repertorio sui migranti a Ventimiglia)


Traffico di migranti verso la Francia e l’Inghilterra: una rete operava sfruttando la rotta marittima del Mediterraneo orientale e l’Italia come laboratorio del suo business criminale. Arrestati 13 cittadini iracheni che avevano la disponibilità di una base logistica a Crotone e una a Ventimiglia, il confine attraversato dai migranti per arrivare in Francia. L’hanno scoperta gli investigatori del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Crotone e dallo Scico, il Servizio centrale investigazione criminalità organizzata che oggi hanno arrestato gli esponenti di una organizzazione che si muoveva liberamente sul territorio del nostro Paese. A fermarli le 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

“Levante”, questo il nome dell’operazione che ha sbaragliato juna rete che operava nelle province di Bologna, Brescia, Crotone, Roma, Imperia, Milano e Vibo Valentia. L’accusa per tutti, il reato di associazione dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed al riciclaggio del denaro provento dell’attività illecita.

La rete operava in cellule dislocate in Italia e all’estero, all’interno della quale ognuno aveva un ruolo ben definito. Si occupava dell’intera gestione dei migranti, prevalentemente curdi, fin dal loro sbarco a Crotone in Calabria. Da qui, venkiva loro assicurato il trasporto in bus e treni e – ove necessario, l’alloggio sulle rotte verso Milano per poi trasferirli a Ventimiglia dove i migranti curdi venivano affidati a passeur che, sui sentieri vicini al confine, li facevano entrare in Francia, luogo della loro finale destinazione o di transito verso il Regno Unito.

Il metodo hawala, invece, serviva a regolare il pagamento del viaggio e per ogni incombente necessità fino all’arrivo in Francia e Inghilterra: una procedura contraddistinta da nessun passaggio di denaro contante in Italia, con versamenti fatti in negozi compiacenti che facevano arrivare il denaro direttamente ai singoli membri della rete e ai passeur, somme ogni volta da dividere nell’organizzazione, con precisione annotate in una contabilità parallela scoperta dagli investigatori.

Per il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – oggi alle 18 il CdM che dovrà rimodulare il decreto sui “Paesi sicuri” recentemente contestato dai giudici romani – l’ennesima prova di traffici illeciti attuati in Italia sulla pelle dei migranti.


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